Sciopero generale venerdì 21 aprile: si fermano Trasporti, Scuola e Sanità
Tra le motivazioni dello stop ai servizi anche la partecipazione alla guerra e un netto no all’invio di armi in Ucraina
L’organizzazione sindacale Cub ha proclamato uno sciopero generale per tutti i settori pubblici e privati per l’intera giornata di venerdì 21 aprile 2023. Il segretario Cub ha affermato che la “Protesta coinvolgerà soprattutto trasporto aereo” tuttavia diversi comparti sono in allerta.
Alla mobilitazione ha aderito anche Cub Trasporti e per i lavoratori delle autostrade lo sciopero inizierà alle ore 22 del 20 aprile 2023 e terminerà alle ore 22 del 21 aprile 2023. Lo stop ai servizi al cittadino riguarderà il settore Scuola, Trasporti e Sanità.
A Roma potrebbero esserci riduzioni dei servizi dagli asili nido alle scuole di ogni ordine e grado, il trasporto pubblico locale e così per la nettezza urbana, dunque la società Ama.
Sciopero generale 21 aprile
Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha comunicato con una circolare che è “previsto uno sciopero generale proclamato dalla Confederazione Unitaria di Base di tutti i settori pubblici e privati per l’intera giornata del 21 aprile 2023 per i turnisti compreso il primo turno montante”.
Nel comunicato si legge che “Poiché l’azione di sciopero interessa il servizio pubblico essenziale ‘istruzione’, il diritto di sciopero va esercitato in osservanza delle regole e delle procedure fissate dalla normativa” e “affinché siano assicurate le prestazioni relative alla garanzia dei servizi pubblici essenziali, codesti Uffici sono invitati ad attivare, con la massima urgenza, la procedura relativa alla comunicazione degli scioperi alle istituzioni scolastiche e, per loro mezzo, ai lavoratori”.
Anche nel caso della sanità, saranno garantiti i servizi minimi essenziali, mentre le attività programmabili potranno subire riduzioni.
Le motivazioni dello sciopero del 21 aprile
Tra le motivazioni dello sciopero indicate dal sindacato ci sono il rinnovo dei contratti con arretrati e la richiesta di aumento dei salari, l’introduzione del salario minimo di 12 euro l’ora e la cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi e dell’energia.
I lavoratori saranno in agitazione anche per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, il blocco delle spese militari e l’invio delle armi in Ucraina, oltre agli investimenti per la scuola e la sanità pubblica. In particolare, per quanto riguarda la scuola, si chiede di cancellare l’alternanza scuola-lavoro e gli stage gestiti dai centri di formazione pubblici e privati.