Non ha avuto un esito positivo l’incontro tra la viceministra Teresa Bellanova e i sindacati dei tassisti, avvenuto ieri 4 luglio. Allo sciopero aderiscono tutte le principali sigle di riferimento: Fast-Confsal, Confartigianato Taxi, Satam, Tam, Usb-Taxi, Unica Filt-Cgil, Uiltrasporti, CNA Fita Taxi, CLAAI, Legacoop Produzione e Servizi, Uritaxi, Uti, Unimpresa, Orsa Trasporti, Casartigiani, Fit-Cisl e Ugl.
Lo sciopero nazionale delle auto bianche di 48 ore è quindi confermato “perché l’articolo 10 del Ddl Concorrenza non verrà stralciato ma modificato nelle parti non sostanziali” spiegano i sindacati.
“Siamo sempre più convinti che la riscrittura delle norme per migliorare il settore debba avvenire non con una legge delega inserita in un Ddl concorrenza ma attraverso un provvedimento di confronto tra categoria, governo e sindacati”.
I taxi si fermeranno a partire da martedì mattina 5 luglio alle 8 in tutta Italia. Il ritrovo per tutti è a Roma alle ore 10. “Non ci ascoltate ma stavolta, statene certi, ci sentirete” è il motto dell’agitazione. Il corteo partirà da piazza della Repubblica e arriverà fino a piazza Venezia.
Nel mirino dei tassisti c’è la deregolamentazione del settore prevista dal ddl concorrenza. Nello specifico “l’adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti”.
L’incontro tenutosi al Mit tra le sigle sindacali taxi non ha dato quindi risultati auspicati da governo e lavoratori. Nonostante siano state accolte, in parte le richieste portate sul tavolo dalle sigle sindacali nell’incontro precedente, lo svuotamento dell’articolo 10 del ddl concorrenza e rimodulato, con delega al governo, non ha convinto le stesse alla sospensione dello sciopero.
A tal proposito il segretario nazionale Fast Confsal Taxi Salina dichiara:
“Ringraziamo la vice ministro per la disponibilità dell’apertura di un tavolo di dialogo con il governo. Tuttavia le proposte portate non hanno soddisfatto le nostre aspettative.
Tenere ancora le modifiche apportate all’art.10 nel ddl concorrenza (dove noi non dovremmo proprio figurare) con delega al governo, non rientra nelle richieste da noi fatte.
Nonostante gli scioperi confermati per il 5 e 6 luglio, rimaniamo disponibili a riaprire un tavolo di discussione. Ma stavolta con argomentazioni e soluzioni che si avvicinino alle nostre richieste”.
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