“Ieri, 13 luglio, alle ore 18:00, ovvero tre ore dopo la fine dello sciopero che abbiamo indetto a livello nazionale e unitario, anche per chiedere più sicurezza per il personale dei treni, una giovanissima capotreno in servizio su un mezzo a Roma Termini è stata aggredita, riportando una frattura al polso e una prognosi di 30 giorni.
Non è possibile che i lavoratori fronteggino sempre più frequentemente questi episodi: quanto avvenuto è la rappresentazione plastica del fatto che le ragioni della protesta sono sacrosante e che dobbiamo essere ascoltati”.
È quanto rende noto il responsabile del dipartimento Attività Ferroviarie e Servizi della Fit-Cisl del Lazio, Fabio Bonavigo, aggiungendo che “servono risposte concrete e rapide da parte delle aziende e delle istituzioni tutte, perché non è accettabile che i lavoratori debbano uscire di casa temendo per la propria incolumità.
Le condizioni di lavoro del personale frontline devono essere sicure: vanno adottate misure rapide – si deve ad esempio rimpinguare l’organico per evitare che i lavoratori siano lasciati soli a gestire situazioni potenzialmente pericolose – e al tempo stesso deve essere diffusa a ogni livello una cultura del rispetto nei confronti di persone che garantiscono quotidianamente un diritto collettivo”.
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