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Scorre nel Lazio il fiume più inquinato d’Europa

di Fabio Vergovich
L'inquinamento non si limita solo al fiume stesso, ma si estende anche alle zone agricole e residenziali lungo il suo corso, aumentando i rischi per la salute delle persone che vivono nelle vicinanze
fiume sacco
Fiume Sacco

Il fiume Sacco, che scorre nel Lazio, è tristemente noto per essere uno dei corsi d’acqua più inquinati non solo d’Italia, ma anche d’Europa. Il suo corso, che nasce dai Monti Prenestini e attraversa le province di Frosinone e Roma prima di sfociare nel fiume Liri, è stato da tempo teatro di gravi fenomeni di inquinamento, causato principalmente da scarichi industriali e rifiuti di vario genere. Questo fiume è solo uno dei tanti esempi di un problema che affligge numerosi corsi d’acqua italiani, dove il 60% delle acque di fiumi e laghi non è in buone condizioni, secondo un rapporto del quotidiano “Corriere della Sera”. Le cause di questa situazione sono molteplici e includono l’uso di pesticidi, antibiotici, microplastiche e altre sostanze chimiche che contaminano non solo i fiumi, ma anche il mare e le falde sotterranee.

Il Sacco e gli altri fiumi italiani

Il fiume Sacco non è l’unico a presentare gravi problemi di inquinamento. Il Lambro in Lombardia, l’Aniene e il Sarno nel Lazio e in Campania, l’Oliva in Calabria e l’AternoPescara in Abruzzo sono solo alcuni degli altri corsi d’acqua italiani che subiscono le stesse problematiche. L’inquinamento di questi fiumi è spesso alimentato da scarichi industriali non trattati, rifiuti solidi e altre sostanze tossiche che compromettono la qualità delle acque, minacciando la biodiversità e la salute pubblica.

In particolare, il fiume Sacco ha una grande importanza simbolica: essendo uno dei corsi d’acqua più contaminati d’Europa, rappresenta il picco di un fenomeno che interessa tutta la penisola. Il Sacco, infatti, porta con sé una vasta quantità di inquinanti, tra cui metalli pesanti e sostanze chimiche industriali, che vanno a compromettere l’ecosistema fluviale e a danneggiare l’ambiente circostante. L’inquinamento non si limita solo al fiume stesso, ma si estende anche alle zone agricole e residenziali lungo il suo corso, aumentando i rischi per la salute delle persone che vivono nelle vicinanze.

Le conseguenze dell’inquinamento

Secondo Legambiente, ogni anno circa 626 milioni di rifiuti (pari a 3.382 tonnellate) vengono trasportati dai fiumi nei mari che bagnano l’Europa. L’Italia è uno dei Paesi più inquinanti in questo senso. Questo flusso costante di inquinanti ha gravi conseguenze per l’ambiente marino, la biodiversità, il turismo e la sicurezza pubblica. Le microplastiche e altri rifiuti trasportati dai fiumi compromettono gli ecosistemi acquatici, danneggiano la fauna marina e rendono le acque non idonee al consumo umano e animale.

Inoltre, l’inquinamento dei fiumi e dei laghi italiani ha anche ripercussioni economiche, con un impatto negativo sulle attività turistiche e sulle risorse naturali. Le acque inquinate riducono la qualità delle acque balneabili e delle risorse idriche per l’agricoltura e l’industria, aumentando i costi di depurazione e trattamento.

Iniziative di recupero: Il caso di Plasticentro

Nonostante la gravità della situazione, esistono progetti e iniziative che cercano di contrastare l’inquinamento dei fiumi. Uno dei principali è Plasticentro, un progetto promosso da Legambiente che si concentra sulla riduzione delle plastiche nei fiumi Tevere, Aniene e Tronto. L’iniziativa prevede il monitoraggio e la raccolta dei rifiuti, l’installazione di barriere galleggianti e l’implementazione di sistemi di microfiltrazione delle acque reflue per ridurre la presenza di microplastiche.

Plasticentro si svolge nelle regioni Lazio, Umbria e Marche, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e fornire soluzioni concrete per contrastare l’inquinamento da plastica nei fiumi. Progetti come questo sono fondamentali non solo per migliorare la qualità dell’acqua, ma anche per educare la cittadinanza a un uso più consapevole delle risorse naturali.

Il fiume Sacco è un simbolo dell’emergenza ambientale che colpisce i corsi d’acqua italiani. Il suo inquinamento non è solo un problema locale, ma una questione che riguarda l’intero Paese e l’Europa. Sebbene ci siano iniziative per migliorare la situazione, come il progetto Plasticentro, la strada per un recupero completo è ancora lunga. La speranza è che questi interventi possano essere intensificati e che la sensibilizzazione della popolazione porti a una maggiore responsabilità collettiva nella gestione dei rifiuti e nella protezione delle risorse naturali.

Foto dal sito ufficiale della Regione Lazio

 

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