Quest’anno il Ferragosto diventa il simbolo della conquista di civiltà e di “cambiamento epocale“. Infatti, il 15 agosto è entrato in vigore in Scozia il Period Products Act, ossia la legge che garantisce la distribuzione gratuita e universale, nei luoghi pubblici, di prodotti per il ciclo mestruale a tutte le persone che ne hanno bisogno.
In Italia si è tanto discusso sulla Tampon tax. Nonostante il Paese abbia deciso di abbassare l’Iva dal 22 al 10%, molte donne sono rimaste indignate dell’aliquota. Questo perché i prodotti femminili per il ciclo dovrebbero essere considerati un bene primario e fondamentale accessibile a tutte. Invece, rimane un bene di lusso dato che in media, come riporta il giornale Milano Finanza, una donna al mese spende circa 7,75 euro per gli assorbenti.
Su questo fronte ha deciso di dare una svolta decisiva la Scozia, che conquista le classifiche e raggiunge la vetta come primo Paese al mondo a fornire gratuitamente gli assorbenti alle donne. Questa legge in realtà nella Nazione era già in vigore nel 2018 nei luoghi come scuole, college e università. Dopo che nel 2017 la parlamentare Monica Lennon aveva iniziato la sua battaglia per avanzare la bozza di legge sul diritto universale alla salute senza discriminazioni.
Circa due anni dopo, nel novembre del 2020 viene approvata a unanimità dai parlamentari scozzesi la proposta di legge che vincola legalmente le autorità di fornire prodotti per il ciclo femminile a chiunque ne abbia bisogno. Entrata in vigore ufficialmente il 15 agosto del 2022.
“Mentre il carovita avanza, il Period Products Act rappresenta un lume di speranza che mostra quello che si può ottenere quando la politica si unisce per il bene comune delle persone”, ha sottolineato la deputata laburista Lennon.
La povertà mestruale, conosciuta a livello internazionale come period poverty, è ciò che molto spesso impone alle donne di dover scegliere tra il cibo e il prodotto mestruale. Due beni di prima necessità per i quali non si dovrebbe arrivare a dover scegliere a quale rinunciare.
Secondo i dati forniti dalla Scozia una donna in media spenderebbe fino a 8 sterline al mese per comprare gli assorbenti e altri prodotti per il periodo mestruale. Così, molto spesso, “molte madri rinunciano ai prodotti mestruali per poter portare in tavola qualcosa ai loro figli. E si ritrovano a usare fogli di giornale avvolti nei calzini, perché sono più economici dei prodotti mestruali”, afferma l’attivista Georgie Nicholson, membro dell’associazione Hey Girls.
Altri Paesi come la Scozia stanno cercando di muoversi sull’argomento, come ad esempio la Nuova Zelanda in cui i prodotti mestruali sono gratuiti per tutte le studentesse. Mentre nel Canada e nel Regno Unito l’IVA su tali prodotti è stata del tutto eliminata.
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