Oggi, 10 gennaio, in Italia c’è stato il rientro a scuola di studenti e docenti. Non in tutta la Penisola, però, visto che regioni come Campania e Sicilia, preoccupate dai numerosi nuovi casi di positività al Covid, hanno deciso di rinviare, almeno inizialmente, il ritorno sui banchi. Sul tema, ai microfoni di Rainews24, è intervenuto il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, il quale ha dichiarato: “Riaprire subito la scuola aveva senso. Non si sarebbero potute giustificare tutte le altre aperture, se l’unico spazio chiuso, oltretutto sicuro, fosse stata la scuola”.
“Abbiamo sempre sostenuto – afferma Bianchi – la necessità di mantenere la scuola come punto di riferimento della comunità. Siamo anche intervenuti in maniera massiccia per vaccinare i nostri ragazzi. Questa è la chiave. Nel decreto c’è la possibilità di organizzare in maniera diversa la didattica. Se ci sono le condizioni le scuole possono usare la Dad ma per un tempo limitato e all’interno di una situazione in cui la scuola rimane un punto di riferimento”.
“Docenti sospesi? Quelli No vax sono un numero estremamente limitato, sono sotto l’1% sia dei docenti che del personale Ata. I dati degli assenti per malattia per ora sono molto contenuti e in linea con gli anni passati. A gennaio c’è il picco delle assenze. Noi per far fronte a questo abbiamo rinnovato i contratti per i potenziamenti, i cosiddetti docenti Covid, abbiamo messo 400 milioni.
Mascherine Ffp2? Abbiamo fatto un intervento importante, il generale Figliuolo ha raggiunto un accordo con le farmacie per calmierare il prezzo a 0,75 euro. Le diamo inoltre gratuitamente già a tutti gli operatori, soprattutto della scuola dell’infanzia dove non ci sono protezioni per bambini”.
“La scelta di riportare tutti gli studenti in aula – prosegue – è stata poi motivata anche perché il prolungato e diffuso uso di una distanza provoca problemi alla vita di una comunità. Esiste un disposto sufficientemente flessibile che da una parte stabilisce il principio del ‘tutti a scuola’, dall’altro, laddove ci siano dei problemi, dà la possibilità di ricorrere alla distanza. Stiamo lavorando su una partecipazione collettiva, usciamo dalla logica del controllore: c’è un Paese che nel suo insieme si assume l’incarico di far tornare a scuola i ragazzi“.
“Abbiamo, inoltre, introdotto per i ragazzi delle scuole superiori, dove siamo già molto avanti con le vaccinazioni (siamo all’85% in prima dose e al 75% in seconda), la possibilità di fare tamponi gratis, sostenuta da 92 milioni dati dal commissario Figliuolo, nelle farmacie. Abbiamo alleggerito di molto il lavoro delle Asl. Occorre la partecipazione di tutti, dei ragazzi e delle famiglie” conclude il ministro.
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