Categorie: Cronaca

Scuola di Liuteria Artena, Augusto Dolce:”Un’occasione persa”

La storia della scuola di Liuteria mi lascia alquanto turbato. Sono un giovane che all’epoca dei fatti aveva appena un anno di vita. La musica mi piace ascoltarla, però ho molti coetanei e amici che la praticano. Ad Artena ci sono molte personalità importanti che vivono nel mondo della musica e diverse associazioni che effettuano teatro. Leggere i documenti di delibere e progetto esecutivo di un’opera tanto importante che poteva trovare locazione ad Artena mi rattrista molto. Ascoltando le parole di Augusto Dolce, architetto progettista, mi convinco ancor di più che non realizzare la Scuola di Liuteria è stata un’occasione persa.

Non so in quanti sanno di questo progetto e della sua breve vita. Però ho deciso di provare a ricostruire i fatti e presentarla alla popolazione di Artena.

La storia legale della Scuola di Liuteria di Artena inizia il 4 dicembre 1988, quando  il Consiglio Comunale formato dal sindaco Felicetto Angelini edaLanna Mara, Mancini Mario, Costantini Giuseppe, Velli Giuseppe, Bucci Domenico, Umberto Diana, Cancia Franco, Centofanti Vittorio e Bucci Fiorello (assenti: Angelini Rolando, Conti Emilio, De Castris Fabrizio,Latini Erminio, Fiorentini Vittorio, Bianchi Enio, De Angelis Renzo, Valeri Elio, Mancini Giuseppe, Fantini Rocco) approvarono una delibera avente come oggetto “approvazione progetto generale esecutivo  scuola di liuteria” per una spesa complessiva  di oltre tre miliardi di lire.

Quattro mesi più tardi, precisamente il  20 aprile 1989, la delibera suddetta datata  4121988 venne revocata e ne venne approvata un’altra, la numero 64 che citava quanto segue: “Approvazione in linea tecnica progetto Scuola di Liuteria”. Il vero rammarico per quelli che sono oggi i giovani artenesi, compresi noi della redazione, è targato 1 giugno 1989, quando arrivò al Comune di Artena una lettera presentata al Co.re.co (comitato di controllo della Regione Lazio) a firma del consigliere d’opposizione Emilio Conti, presentata alla Regione Lazio il 26 gennaio 1989, in cui si diceva che in data 4 dicembre’88 era stato approvato il progetto della scuola di liuteria senza che ci fossero i fondi adeguati e lamentava la mancanza di finanziamenti allocati in bilancio per la copertura delle spese tecniche. Inoltre faceva riferimento a norme di legge secondo cui non si possono approvare progetti senza adeguata copertura finanziaria affermando che “la violazione di un articolo di legge potrebbe portare il Comune verso il dissesto finanziario. Pertanto chiedo l’ annullamento del progetto in questione”.

Da allora il Co.re.co ha chiesto delle verifiche al comune di Artena, che non sono mai state fatte o se ci sono state molto superficialmente. Abbiamo chiesto all’Architetto Professore ed ex Sindaco Augusto Dolce, che si occupò della messa a punto del progetto, di raccontarci come è nato questo progetto così sfortunato.

D: Ci può spiegare cronologicamente la vicenda della scuola di liuteria?

R: La vicenda della scuola di liuteria è legata a un personaggio come era ed è il Maestro di musica Grandinetti, il quale a sua volta era  legato alla vecchia scuola di liuteria romana del Maestro Liutaio De Lellis. L’idea di Grandinetti era creare una nuova scuola di liuteria in una città della provincia e scelse proprio Artena poiché aveva delle conoscenze che, credeva, avrebbero agevolato la realizzazione del progetto. All’inizio, in attesa dell’approvazione del progetto definitivo, aveva preso un locale in affitto, anche se venne cambiato spesso per problemi di affitto. Comunque, già in nuce, si vedeva che sarebbe stata un’idea vincente, poiché richiamava ragazzi non solo dalla provincia ma anche da Roma.  Bisognava organizzare un edificio che fosse una scuola con aule adeguate all’insegnamento e che avesse un Auditorium . Una scuola di liutai come quella che aveva in mente il Maestro, avrebbe sicuramente consentito ad Artena di diventare un centro importante non solo al livello provinciale ma anche al livello regionale, in quanto questo sarebbe stato il primo auditorium nella provincia di Roma, quando ancora non c’era neanche nella capitale. La liuteria non aveva una sede importante a Roma e quella nazionale della città di Cremona era gestita dai Giapponesi.

Inoltre con il legno proveniente dal Bosco della Falascosa che la forestale ci poteva consentito di prendere (dalle piante segnate come da abbattere per lo sfoltimento naturale),sarebbe stato possibile realizzare ottimi violini. Si partì quindi con l’idea di dividere la realizzazione in lotti, in modo da fare amministrativamente tutto passo dopo passo senza gravare troppo sul bilancio comunale ma ricorrendo a contributi regionali. Una parte del consiglio credeva in questo progetto  e l’appoggiava senza però grande convinzione;  l’opposizione invece, apertamente contraria, sostenne che poiché il progetto era molto costoso avrebbe sicuramente messo il comune in pericolo di dissesto finanziario. Per me questo era solo un pretesto atto a non favorire la maggioranza del Consiglio Comunale. Dunque venne  spedita una lettera al Co.re.co.,dove si precisò che il piano finanziario dell’opera doveva ancora essere fatto .

D: Quindi lei era stato incaricato di redigere il progetto. Cosa è successo una volta presentato il progetto?

R: Il progetto e il relativo plastico vennero esposti a Palazzo Valentini ( Sede dell’Amministrazione Provinciale) a Roma alla presenza del Presidente della Giunta della Regione Lazio, il quale credeva nella nostra causa. Di fronte a questo sostegno pensavamo davvero di poter fare una cosa notevole che avrebbe avuto sicuramente un seguito positivo per Artena ed anche per l’intera provincia romana. Il progetto ed il plastico furono esposti, dal Prof. Grandinetti,anche alla Fiera di Roma. Inoltre, come venni consigliato, impostai lo schema di delibera per richiedere alla Regione Lazio, per il  Comune di Artena, l’istituzione di Città della Musica.

Ciò avrebbe potuto garantire i contributi della Regione per il funzionamento e la gestione della scuola stessa. Ma l’opposizione, tramite lo spauracchio  ed il fantasma del possibile dissesto finanziario, convinse i consiglieri di maggioranza a non votare e questo mise la parola fine a un progetto tanto ambizioso.  La non realizzazione è stata una bella delusione per tutti e lo stesso Ing. Armando Conti quando venne a  vedere il progetto si meravigliò del fatto che non fosse stato realizzato. Lo stesso Ingegnere e la lista con la quale si candidò a Sindaco nelle ultime due tornate elettorali, sollevarono un altro problema circa il terreno dove doveva sorgere il complesso “Scuola di Liuteria ed Auditorium”.

Sullo stesso terreno stava per essere realizzato un altro intervento e si voleva capire se il progetto per la Liuteria era stato legalmente revocato. Il progetto  sull’area,  alternativo alla Liuteria è stato realizzato, Artena ha perso un’occasione d’oro che probabilmente non le si ripresenterà tanto facilmente: ad oggi Anzio e Valmontone godono dello status di “Città della musica”, mentre la nostra bella città rimane il fanalino di coda e non riesce ancora ad avere una scuola quale Istituto di Istruzione di Scuola Secondaria Superiore. Le manca proprio quell’edificio che, se realizzato, poteva essere facilmente convertito a Scuola d’Istruzione Superiore, nell’ipotesi di interruzione dell’attività dei liutai in provincia. Inoltre, non  avendo più un cinematografo, siamo carenti non solo di auditorium ma anche di sale per teatro e cinema degne di questo nome.

Si ringraziano per la collaborazione Serena Di Nardi e Miriam Gualandi della redazione Notizie del Cuore.

Manuel Mancini

Giornalista, editore e direttore editoriale della rivista "Notizie del Cuore"; promotore di iniziative legate alla cultura, le tradizioni e lo sport, tra cui rassegne letterarie, festival giornalistici e incontri con personalità autorevoli. Scrive di cronaca e attualità.

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