Fermenta la discussione intorno all’opportunità o meno di inserire video sorveglianza a scuola e nelle classi. Interessante leggere il pensiero da parte di tutti. Sì, perché tutti devono dire la propria idea e sui social ci sono trhead con post che non han fine. Linee di discussioni con ogni tipo di messaggio. Forse Umberto Eco aveva ragione… Noi vogliamo far riflettere sull’esistente e non utilizzato, sulle possibilità dell’oggi e non di ieri, su un linguaggio e un diritto del tutto nuovi da conoscere e studiare con eventuale formazione ad hoc.
Forse non è affatto chiaro che non c’è confronto con una società e un sociale del passato. Oggi è oggi. Uno strumento probatorio come la video sorveglianza è a garanzia di tutti e dunque neutro. Ecco le riflessioni che potrebbero essere filoni di discussioni enormi: Perché parliamo di bullismo solo degli studenti e degli insegnanti sentiamo parlare solo come “educatori” tout court? Soprattutto da loro stessi? Oggi non ci sono più i cellulari ma gli smartphone. O se ne capisce la differenza o parliamo di nulla.
Perché in qualsiasi posto pubblico potrebbe essere ripresa un’aggressione ed essere risolto il caso immediatamente e in classe no? Quando arriva al giudice una data situazione è già certa, la polizia ha fatto già il suo. Stare in classe è privato come stare in salotto di casa? Ma il patto formativo della scuola è una scartoffia da fare e via o si può far firmare ai genitori come chiarissimo intento formativo di chi istruisce? Ma la scuola potrà stare in sinergia con la famiglia con questi patti chiari?
Ma siamo sicuri che un insegnante ai superiori è ancora un educatore? Ma i docenti sanno che non compete loro fare qualcosa ma solo istruire e se succede qualcosa devono assolutamente, nero su bianco, agire finché il responsabile della sicurezza faccia il suo? Il Dirigente, unico responsabile, o tira fuori fermezza, rispetto e lealtà con presenza e attenzione verso tutti nessuno escluso o ci si fa accartocciare dai video falsamente vietati a scuola e dalla “cultura” della strada.
Perché la scuola fa finta di vietare gli smartphone? Le autorità aprono le registrazioni interessate che sono tenute per un tempo, nell’ora e nel luogo d’indagine non sono tenute per sbirciare come sui fogliettini che si inviano tra i fidanzatini che tra l’altro non ci sono più. C’è da fermarsi un attimo e meditare seriamente da parte di tutti per il bene di tutti.
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