Nei giorni scorsi, come annunciato dal nostro quotidiano, ha avuto luogo un incontro con il commissario prefettizio del comune di Segni. Il preside dell’istituto comprensivo, prof. Marco Saccucci e i rappresentanti del consiglio d’istituto si sono incontrati al comune con il commissario per chiarire la questione aumenti servizi scolastici applicati con la delibera 38 del 20 marzo 2018 dal commissario dott. Giovanni Luigi Bombagi. Le richieste formulate dal preside già in forma scritta sono state accettate dal commissario che proprio nella giornata di ieri ha emesso la delibera 44, appunto del 12 aprile 2018, con la quale pone i nuovi criteri di ripartizione economica dei servizi.
Le tariffe della mensa saranno suddivise in quattro fasce in base al reddito ISEE, da 0 a 5,52 euro. Nella delibera si legge che pagheranno tariffa intera i non residenti a Segni e quanti non presenteranno dichiarazione ISEE. Si legge, ancora, che saranno erogati pasti differenziati, previa richiesta formale dei genitori corredata da certificazione medica in casi di problematiche. Non si legge di agevolazioni per chi ha più figli frequentanti la medesima scuola. I genitori e lo stesso preside ci hanno comunicato che dall’incontro è emersa anche la volontà e la verifica della fattibilità in tempi brevi di lavorare per il progetto pasto da casa consumato nei locali della mensa scolastica.
Lo stesso preside, da noi raggiunto telefonicamente aveva annunciato tale ipotesi e lo ha formalmente richiesto al commissario prefettizio. Durante l’incontro tale ipotesi è stata valutata. Il commissario prefettizio e il preside hanno concordato un consulto con l’ufficio tecnico del comune per la verifica degli spazi da destinare ai bambini le cui famiglie opteranno per il pasto da casa. “Il nostro auspicio e il nostro impegno è per tutte le famiglie che scelgono la nostra scuola – il commento del preside – non vogliamo assolutamente mettere in difficoltà le famiglie e vogliamo dare la possibilità a tutti di scegliere la formula migliore, per questo ho chiesto al commissario di rivedere le tariffe e ho attivato i passi da compiere per dare la possibilità del pasto da casa”.
“Le tariffe riviste secondo il reddito ISEE non cambiano di molto la problematica economica – il commento dei genitori – la maggior parte delle persone che hanno una casa e un lavoro normale risulteranno in quarta fascia (5,52 euro ndr), per cui non ci saranno molte agevolazioni, speriamo che il progetto del preside, di vedere la possibilità di portare a scuola il pasto da casa si realizzi a partire dall’inizio del nuovo anno scolastico”. Nel frattempo, ogni classe sta concordando con la propria insegnante la modalità più opportuna per le modalità di svolgimento dei pasti, fino a quando non ci sarà la suddivisione effettiva delle tariffe secondo reddito.
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