È stata approvata in Campidoglio dalla Giunta Capitolina la delibera di adozione del Programma integrato per l’area Selva Candida, nel XIV Municipio. Il provvedimento ha l’obiettivo di riorganizzare la mobilità interna e quella di collegamento con il resto della città. Dotare il quartiere di una rete di mobilità che lo colleghi con il Gra e con la rete stradale generale.
Un progetto operativo complesso, di interesse pubblico, con rilevante valenza urbanistica ed edilizia. Il piano comprende le opere di urbanizzazione e le infrastrutture necessarie per assicurare la completezza e la piena funzionalità dell’intervento stesso.
Il programma prevede un intervento specifico sul fronte della qualità ambientale, favorendo l‘abbattimento dell’inquinamento elettromagnetico. Intervento realizzato con lo spostamento dell’elettrodotto al di fuori dell’abitato e l’interramento lungo via di Selva Candida.
Fondamentale anche la realizzazione della vasca di laminazione per l’invarianza idraulica che permetterà la riduzione degli sversamenti a valle del fosso del Bamboccio.
Importante anche la sua messa in sicurezza in riferimento alla rete fognaria esistente nella zona di via Verginia Tonelli, la quale raccoglie anche le acque meteoriche del territorio limitrofo.
Collegamento Via Casal del Marmo, altezza depuratore ACEA, con Via Selva Candida, incrocio Via Cremolino.
Ristrutturazione di Via di Selva Candida da Via Forno Saraceno a Via della Riserva Grande, limitatamente al tratto da Via Cremolino a Via della Riserva Grande.
Rete stradale e parcheggi; viadotto e paratie di sostegno; impianto dei pubblici servizi: cavidotto per reti elettriche e telefoniche. Fognatura acque nere; rete di fognatura acque bianche; verde pubblico; ristrutturazione di via Casorezzo.
Con contributo straordinario saranno realizzate le opere relative alla regimentazione delle acque meteoriche esterne (Via Selva Candida) e interne: vasca di laminazione. Fognatura bianca di collegamento, lungo Via Verginia Tonelli, della vasca con il corpo idrico ricettore (fosso del Bamboccio). Ripristino di Via Verginia Tonelli.
Saranno inoltre avviate la progettazione e la realizzazione del “Raddoppio di Via di Selva Candida” da Via Grezzago fino all’area del Programma Integrato.
Infine il Programma prevede, tra le opere pubbliche correlate, anche la ristrutturazione e messa in esercizio dei collegamenti stradali via del Cremolino-via di Selva Candida-svincolo GRA Casal del Marmo e via di Selva Candida-via della Riserva Grande-via Casorezzo.
“Questo progetto, dopo anni di attesa, risponde alle diverse esigenze che i cittadini di Selva Candida hanno manifestato all’Amministrazione. Un processo che, attraverso l’ascolto, ha portato a prefigurare una serie di azioni decisive, sia dal punto di vista urbanistico che da quello ambientale. Un risultato raggiunto grazie al lavoro dell’Assessorato all’Urbanistica e della Commissione capitolina, e al contributo del Municipio XIV.
Grazie alla sinergia tra pubblico e privato, procediamo a una rigenerazione complessiva del quartiere, con la realizzazione di una rete di mobilità e la riorganizzazione dei servizi in un’area prevalentemente residenziale. Un’attenzione particolare è riservata alla qualità ambientale e all’abbattimento dell’inquinamento elettromagnetico”, dichiara la sindaca di Roma Virginia Raggi.
“Un programma che permetterà di garantire oltre 20 milioni di euro di oneri che permetteranno di rivoluzionare l’area legando in maniera certa interventi privati e pubblici, progettazioni, oneri e realizzazioni, tempi e modi.
Da tempo, già dal 2018 durante gli incontri sul territorio, avevamo promesso di risolvere questa situazione generata negli anni dal sovrapporsi di strumenti urbanistici eterogenei, dalla mancata progettazione delle opere pubbliche. Una congiuntura provocata dai continui rilasci di permessi per nuove edificazioni in assenza di regole certe.
Uno stato di cose determinato da convenzioni stipulate senza solide basi, da complesse ipotesi normative che hanno complicato la conclusione degli iter procedimentali.
Di fatto si è impedito che si potesse realizzare l’interesse pubblico fondamentale per la vita di tanti cittadini che da sempre denunciano le gravi carenze infrastrutturali e i rischi ambientali dovuti alla mancata regimazione delle acque e alla presenza di importanti elettrodotti.
La scelta di uno strumento urbanistico che finalmente armonizzi e garantisca gli interessi compresenti, pubblici e privati, permette di definire il rilevante interesse pubblico alla realizzazione di una serie di opere fondamentali per un intero quadrante del territorio municipale coinvolto, già previste ma mai attuate”, sottolinea l’assessore all’Urbanistica Luca Montuori.
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