Nuova udienza per l’infermiera Adele Passerini, trionfa la linea difensiva dell’ Avvocato David Torriero.
Nell’ottobre scorso, un’infermiera professionale, Adele Passerini era stata sospesa per avere rifiutato il vaccino. Il giudice cautelare di Velletri aveva poi disposto per lei, dipendente della Asl Roma 6, la riammissione al lavoro con immediata ricollocazione presso la Centrale Sats di Marino in provincia di Roma e l’ erogazione dello stipendio. Il giudice aveva fatto riferimento alla rilevanza costituzionale dei diritti compromessi quali dignità personale e professionale e al ruolo alimentare dello stipendio.
Dopo questo primo esito la nuova udienza che si è tenuta in questi giorni per la Costituzione della Asl contro di lei, le ha dato di nuovo ragione, confermando la vittoria della linea portata avanti dal suo legale. Abbiamo intervistato l’ Avvocato David Torriero per scoprire i dettagli della vicenda.
Avvocato che cos’è accaduto?
La novità ha una valenza di carattere nazionale in quanto l’Asl si era costituita e nella nuova udienza nel merito in cui il giudice doveva decidere dello scioglimento della riserva, ha riconfermato la ricollocazione dell’infermiera nonostante la vigenza del decreto legge 172 del 2021 che riguarda il super greenpass e l’estensione dello stesso ai sanitari includendo gli amministrativi.
Quali argomentazioni vi hanno sostenuto?
Il giudice ha accolto il diritto della Passerini che già faceva riferimento a una giurisprudenza costituzionalmente orientata e non poteva essere altrimenti. Il giudice ha fornito delle motivazioni sostanziose fondate sul diritto al lavoro e sui diritti Costituzionali che pesano più dei decreti legge che come sappiamo hanno un’efficacia temporalmente vincolata.
Come sta ora la sua assistita?
E’ in attesa di vedere applicato pienamente il disposto del giudice che non si limita alla ricollocazione ma anche al pieno svolgimento delle mansioni per cui è stata formata.
Avvocato le pagheranno i danni inclusi quelli psicologici?
E’ un giudizio promosso d’urgenza, quindi non abbiamo ancora chiesto i danni, ma ci riserviamo di farlo. Intanto l’Asl dovrà pagare le mie spese legali.
Quale sarà il prossimo step?
Il procedimento è concluso anche se la Asl potrebbe fare il reclamo, ma nel frattempo la mia assistita rimane in servizio.
Questa sentenza crea un precedente importante quantomeno sul piano etico?
Dovrebbe indurre una riflessione poiché il prossimo giudice che tratterà un caso analogo, si troverà costretto a tenerne conto, anche se in Italia non esiste il concetto di precedente giuridico.
L’articolo 32 contempla nel caso di una legge specifica il Trattamento Sanitario Obbligatorio nel rispetto della salute e della dignità della persona, nel caso di una profilassi sperimentale di cui s’ignorano gli effetti avversi a breve e a lungo termine come si mettono le cose?
Il problema non è più cosa sia consentito, ma cosa si consentano. Il legislatore si sta permettendo di tutto e di più. Al centro di tutto dobbiamo mettere la forte reazione dei cittadini che devono difendersi nelle opportune sedi legali. La nostra democrazia vive un momento di grande fragilità.
*Foto di repertorio
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