Che non si amassero lo si era capito da quando per firmare il contratto del secondo episodio cinematografico tratto dalla serie tv di successo internazionale, Sex and the City, Kim Cattrall, attrice di origine anglo-canadese, 61 anni, alias Samantha Jones, aveva preteso un compenso uguale a quello di Sarah Jessica Parker-Carrie Bradshaw, l'attrice statuniotense 52enne protagonista, salvo poi ''patteggiare'' e accettare di essere pagata almeno più delle altre due ‘’amiche’’ di Carrie, Kristin Davis-Charlotte York e Cynthia Nixon-Miranda Hobbes.
Per poi rifiutare, anni dopo, con un netto ‘’no’’, non trattabile, di partecipare al terzo e ultimo capitolo della saga cinematografica al quale avrebbero invece partecipato volentieri le altre tre attrici protagoniste.
Adesso però la crisi è inarrestabile e il vaso di Pandora non è più contenibile. Dopo la recente scomparsa del fratello della Cattrall, il 4 febbraio scorso, la Parker ha scritto sul profilo Instagram dell’attrice le sue sentite condoglianze, ma la Samantha di Satc ha risposto: ‘’Io non ho bisogno del tuo supporto e del tuo sostegno in questo tragico momento’’. La didascalia che accompagna il post su Instragram non lascia spazio a dubbi, qualora ce ne fossero stati: ‘’ Mia madre mi ha chiesto oggi: “Quando quell’ipocrita di Sarah Jessica Parker ti lascerà in pace?”. Il tuo continuo cercare di comunicare con me è un doloroso promemoria di quanto tu sia stata davvero crudele, allora come oggi. Vediamo di rendere tutto questo molto chiaro (se non l’ho ancora fatto). Non sei parte della mia famiglia. Non sei una mia amica. Per questo ti sto scrivendo, per dirti un’ultima volta di piantarla di sfruttare la nostra tragedia nell’ottica di riproporre il tuo personaggio di ‘brava ragazza’ ‘’. Inoltre, aggiunge nella parte finale un link di una sua intervista per il New York Post in cui racconta della sua infelice esperienza con le sue colleghe negli anni trascorsi sul set del telefilm che ha cambiato i costumi femminili.
Proprio una fine indegna per le favolose quattro che si definivano, almeno nella narrazione televisiva e filmica, le anime gemelle l’una dell’altra. Solo un momento di dolore, il grave lutto in famiglia subito dalla Cattrall, forse può giustificare una plateale, infelice e incomprensibile dichiarazione del genere.
Rispetto alla possibilità di girare il terzo film di Sex And The City, vista la situazione, un’opzione suggerita dal New York Magazine per ovviare alla mancanza di Kim Cattrall, potrebbe essere uccidere il personaggio di Samantha Jones o farlo interpretare da un’altra attrice. Non sarebbe male questa seconda opzione, gli Stati Uniti pullulano di talentuose mature attrici bionde disoccupate.
Certo è che se le cose sono andate davvero così come le racconta la Cattrall ai tempi del successo del telefilm, sia la Cattrall che la Parker sono state delle attrici straordinarie, perché noi telespettatori non ce ne siamo mai accorti.
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