Una rissa degenerata in sparatoria, un regolamento di conti tra bande criminali avvenuto nella notte del 29 aprile a Sezze, in provincia di Latina. Tutto ha inizio con una rissa tra bande di albanesi e romeni che scoppia nei pressi del Central Bar, pochi minuti dopo un uomo armato di pistola apre il fuoco.
Nell’agguato rimase ferita per errore una ragazza romana di 20 anni, colpita alla coscia da un proiettile e totalmente estranea alla vicenda. La ragazza era, infatti, seduta a un tavolino del bar quando il proiettile l’ha raggiunta. L’uomo, un pregiudicato, era riuscito a far perdere le tracce agli investigatori fuggendo in Romania, suo paese di origine, dove è stato rintracciato e arrestato.
Nella serata del 29 aprile, due bande rivali di nazionalità albanese e romena, si incontrano per un regolamento di conti; calci e pugni, volano oggetti ma la rissa sembrava finire dopo poco. Invece, passano alcuni minuti e uno dei membri del gruppo torna al bar, stavolta armato, e spara un colpo.
Il proiettile rimbalza contro un muretto e finisce nella coscia della 20enne romana.
«Se chiudo gli occhi rivedo ancora la scena, rivedo chi mi ha sparato – aveva raccontato al Corriere della Sera la vittima, che frequentava Sezze poiché lì vive il suo fidanzato – La persona che è entrata nel bar era lì per sparare a qualcuno. L’ho visto entrare, aveva prima la pistola nascosta, poi ho visto l’arma puntata verso un’altra persona che però l’ha scansata con la mano, mentre è partito il colpo».
Identificato immediatamente, l’uomo ha capito di avere le ore contate organizzando quindi una fuga in Romania dove è riuscito a nascondersi per qualche giorno. Il mandato di cattura internazionale ha consentito di attivare anche la polizia romena che, grazie alle informazioni fornite dai carabinieri, è andata a colpo sicuro nella zona d’origine.
L’uomo di 37 anni, A. T. N., è finito in manette ieri 20 maggio in esecuzione di un mandato di arresto europeo per resistenza a pubblico ufficiale e per diversi furti aggravati commessi nel territorio dei Monti Lepini; si aggiungono al suo già corposo curriculum criminale anche la rissa e la sparatoria.
A. T. N. pare faccia parte di una banda composta da cinque soggetti, tutti connazionali, arrestati a Sezze nel 2019 per i colpi consumati ai danni di supermercati, bar e tabacchi o stazioni servizio depredati di stecche di sigarette, gratta e vinci e denaro. Suo fratello intanto, finisce dentro per droga.
Entro dieci giorni al massimo arriverà l’ok all’estradizione e con la consegna dell’uomo alle autorità italiane.
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