Ha dell'incredibile la vicenda accaduta venerdì ad Oriolo Romano, in provincia di Viterbo. Alle ore 11.00 circa, la Centrale Operativa della Compagnia di Ronciglione ha ricevuto una chiamata da parte di una donna disperata che segnalava il mancato funzionamento della centrale elettrica della propria abitazione, a causa del maltempo, a cui era attaccato un macchinario ospedaliero salvavita per il figlio affetto da una gravissima patologia.
La donna ha fatto presente che il macchinario aveva ancora un’ora e mezza di autonomia prima che si spegnesse insieme alla vita del figlio. Immediatamente sono stati allertati i militari della Stazione di Oriolo Romano che, giunti sul posto si sono attivati per reperire immediatamente un gruppo elettrogeno per guadagnare tempo e successivamente hanno allertato una squadra di tecnici dell’Enel di Civita Castellana.
Le ricerche del gruppo elettrogeno hanno dato esito positivo tramite i Carabinieri di Vejano che sono riusciti a trasportarlo a Oriolo presso l’abitazione, a soli trenta minuti dal termine dell’autonomia della macchina. Subito dopo è arrivata sul posto una squadra di tecnici dell’Enel che in brevissimo tempo ha ripristinato anche la centrale elettrica dell’abitazione. Al termine di tutto la mamma e il ragazzo hanno ringraziato i Carabinieri e i tecnici dell’Enel per il preziosissimo intervento che è stato determinante per il salvataggio del ragazzo.
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