Anche Orte è coinvolta in un'operazione antiprostituzione, denominata Freccia Gialla, condotta dai Carabinieri di Mestre, con l'ausilio di altri Comandi. I militari – si legge su "Il Corriere del Veneto" – hanno scoperto una ventina di case di prostituzione in varie zone d'Italia: Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Marche e, appunto, Lazio.
A capo del sodalizio vi erano quattro donne asiatiche che, avvalendosi dell'aiuto di alcuni connazionali, inducevano le ragazze a recarsi in Italia, illudendole che avrebbero trovato un lavoro. In effetti, nel nostro paese un lavoro le attendeva, ma non era certo quello che immaginavano: le povere donne erano di fatto segregate nelle case dove avvenivano gli incontri con i clienti e, stando a quanto emerso dalle indagini, erano costrette a vivere in condizioni disumani. In totale, oltre alle 4 leader dell'organizzazione, sono finite in manette altre tre persone.
Le donne a capo del sodalizio erano solite viaggiare frequentemente sui treni dell'alta velocità per andare a riscuotere gli incassi nelle varie case di prostituzione. E' stato calcolato che i proventi mensili ammontavano a circa 150mila euro. I Carabinieri hanno posto fine all'incubo di queste povere ragazze che, qualora le accuse fossero confermate, erano finite nelle mani di persone senza alcuno scrupolo.
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