Si è spento a Roma all’età di 84 anni, Gianni Boncompagni
E’ stato conduttore radiofonico, paroliere, autore e regista televisivo, Boncompagni fece coppia fortunatissima con Renzo Arbore
E' morto a 84 anni, a Roma, Giandomenico Boncompagni, meglio conosciuto come Gianni. E’ stato un conduttore radiofonico, paroliere, autore e regista televisivo. Nato in Toscana da padre militare dei ruoli amministrativi e madre casalinga, a 18 anni si trasferì in Svezia, dove visse dieci anni svolgendo vari lavori, diplomandosi all'Accademia svedese di grafica e fotografia e iniziando l'attività di conduttore radiofonico per la radio svedese. In Svezia si sposa con un'aristocratica e ha da lei tre figlie, tra cui l'autrice televisiva Barbara. La moglie lo lascerà di lì a breve, e lui chiederà e otterrà la patria potestà, crescendo le figlie da ragazzo padre in Italia. Gianni Boncompagni è ateo: nell'intervista a Claudio Sabelli Fioretti, pubblicata su “Io Donna”, supplemento al Corriere della Sera del 4 maggio 2012, ha dichiarato: "Io sono sempre stato ateo e morirò ateo".
Tornato in Italia, vinse nel 1964 il concorso Rai per programmatore di musica leggera, ed iniziò a lavorare nella radiofonia Rai dove ebbe un grandissimo successo assieme a Renzo Arbore, nei programmi culto a cavallo tra gli anni sessanta e settanta come "Bandiera Gialla" e "Alto gradimento", determinanti per la diffusione della musica beat in Italia. La coppia creò un nuovo modo di fare intrattenimento, basato sul non-sense, sulla creazione di tormentoni, sull'improvvisazione e l'imprevedibilità.
Nel 1977 Boncompagni approda sugli schermi tv della Rai, dove conduce il programma musicale "Discoring", anche questo di straordinario successo: fu uno dei primi programmi musicali destinato a un pubblico esclusivamente giovanile, con un proprio gergo, e con le ultime tendenze del momento sia musicali sia nell'abbigliamento.
Da allora le esperienze televisive si susseguirono continuamente: "Superstar" e "Drim", per quasi 10 anni in coppia con Giancarlo Magalli come autore, "Sotto le stelle" e "Che Patatrac".
Oggi è conosciuto soprattutto come autore e regista di trasmissioni di grande successo popolare: "Pronto Raffaella?" che consacrò la sua ex compagna Raffaella Carrà che vinse nel 1984 il titolo di Personaggio televisivo femminile a livello europeo consegnato dalla European TV Magazines Association e per la quale scrisse spesso i testi di alcune delle sue più famose canzoni. Proseguì con "Pronto, chi gioca?" che lanciò la carriera televisiva di Enrica Bonaccorti. Dal 1987 al 1990 curò l'ideazione e la realizzazione di "Domenica In", dove sdoganò Edvige Fenech, già famosa come icona sexy grazie ai film scollacciati degli anni '70, e Marisa Laurito che grazie a lui consolidò la sua fama televisiva. Fu proprio a Domenica In che nacque l'idea a basso costo del cruciverbone e del pubblico di ragazzine figuranti, dotate di talento o semplicemente carine e petulanti, che preludevano quelle che saranno poi protagoniste di "Non è la Rai".
Boncompagni fu tra quelli che misero in circolazione la voce che Mia Martini portasse sfortuna, determinandone un lungo periodo di lontananza dalla musica. In un'intervista a "Epoca" del 5 marzo 1989 la stessa Mia Martini ricordava: "La delusione più cocente me la diede Gianni Boncompagni, un amico per l’appunto. Una volta fui ospite a Discoring, lui era il presentatore. Appena entrai in studio sentii Boncompagni che diceva alla troupe: ragazzi, attenti, da adesso può succedere di tutto, salteranno i microfoni, ci sarà un black out". In un'altra intervista con Enzo Tortora la Martini definì Boncompagni "detestabile".