Si tuffa nel lago di Bracciano per una nuotata, disperso turista 23enne
Nessuna traccia del giovane scomparso, avvistato per l’ultima volta a Lido Riva del Polline
Del 23enne si sono perse le tracce venerdì mattina. L’allarme è stato dato da un amico connazionale di 34 anni che era in vacanza con lui .
Ricerche in corso
Sono in corso le operazioni di ricerca dei carabinieri per la sparizione di un turista di nazionalità olandese di 23 anni, scomparso la mattina del 25 giugno. Il giovane turista, in vacanza a Trevignano Romano con un amico olandese di 34 anni, era uscito per fare una nuotata nel lago di Bracciano, poco distante da Roma.
L’allarme dato dall’amico
L’amico, non vedendolo rientrare, dopo circa due ore, ha deciso di chiamare il Numero Unico di Emergenza, il 112. Sono partite immediatamente le ricerche con le motovedette dell’Arma, ma a distanza di quasi 48 ore, non c’è traccia del giovane, avvistato per l’ultima volta a Lido Riva del Polline, all’altezza della spiaggia adiacente il Parco del Lago. Il lago di Bracciano è il sesto lago più profondo d’Italia, con i suoi 160 metri di profondità.
Vacanza in tenda
I due turisti si erano accampati in tenda dalla serata di giovedì, e venerdì mattina, intorno alle 10.30, il 23enne ha avvisato l’amico più grande che avrebbe fatto una nuotata in direzione di Trevignano Romano, che con Bracciano e Anguillara Sabazia, costituiscono i comuni che si affacciano sul lago di Bracciano.
I pericoli nascosti nei laghi
Ogni anno in Italia, si contano circa 400 morti per annegamento. I rischi maggiori sono nelle acque interne, quindi proprio laghi, fiumi e canali.
Ci sono purtroppo molte storie di chi è rimasto vittima degli improvvisi mutamenti delle condizioni del lago e quindi della sottovalutazione del pericolo. Racconti tragici che riguardano anche il lago di Bracciano.
Bisogna stare attenti quando si fa il bagno nel lago, soprattutto i bambini, in quanto sprovvisto di bagnini e quindi di una sorveglianza, a differenza del mare.
Oltretutto l’acqua dei laghi, essendo dolce, risulta meno pesante dell’acqua salata, ossia quando ci si immerge la parte del nostro corpo che esce fuori dal pelo d’acqua è tendenzialmente minore che in acqua di mare (principio di Archimede). In pratica si tende a nuotare e restare a galla con più fatica.
Inoltre anche durante le giornate estive, soleggiate e con ventilazione debole o assente alcuni sub consigliano di stare sempre attenti durante le immersioni in un lago e di farsi guidare da istruttori esperti che conoscono bene la zona e i fondali in quanto spesso si verificano delle pericolose correnti lacustri. Certi appassionati di immersioni dichiarano addirittura di preferire il mare al lago perché secondo il loro parere meno pericoloso ma soprattutto perché offre una migliore visibilità.