“Sia maledetto chi compirà violenze in nome di Ciro Esposito”
La morte di Ciro Esposito, il tifoso napoletano ferito a Roma il 3 maggio scorso, i familiari chiedono pace e giustizia
Questa mattina, mercoledì 25 giugno, intorno alle 6 del mattino, è morto Ciro Esposito, ferito gravemente il 3 maggio scorso durante gli scontri tra tifosi, prima della finale di Coppa Italia Roma – Napoli. "Ciro è un eroe" ha detto lo zio Enzo. Ciro non era tra i tifosi che si affrontarono quel sabato pomeriggio a Tor Di quinto, Ciro intervenne richiamato dalle grida e dalle richieste di aiuto di chi si trovò, suo malgrado, coinvolto in mezzo ai tafferugli perché arrivato in quella zona con i pullman da Napoli e stava dirigendosi verso lo stadio. Tra loro, donne e bambini che urlavano impauriti. Ciro Esposito si lanciò per dare una mano, per dividere chi si aggrediva e fu colpito dai proiettili di una pistola. Da allora 50 giorni di dolore nei quali la famiglia non si è mai scomposta, un esempio lontano mille miglia dalle sguaiatezze di chi chiede giustizia invocando vendetta.
Enzo Esposito, lo zio di Ciro parla di latitanza delle istituzioni, e si aspetta le dimissioni del Questore e del Prefetto di Roma e l'avvocato della famiglia Esposito, Angelo Pisani, ha aggiunto: "La morte di Ciro rappresenta il fallimento di uno Stato che aveva il dovere di tutelare i cittadini e le manifestazioni sportive in generale. Tutto questo non è avvenuto e a rimetterci la vita è stato un ragazzo innocente, che da oggi in poi sarà il nostro eroe":