“VITTORIA!
A seguito dei molti esposti tra cui il nostro, lo spot #amicachips è stato bloccato dal comitato di controllo IAP.
A farle, le battaglie, magari si vincono ancora! Ora attendiamo l’eventuale opposizione e la decisione del giurì. In ogni caso non acquisteremo più prodotti Amica Chips fino a quando l’azienda non si scuserà per lo spot blasfemo”.
Così Simone Pillon, avvocato e presidente dell’associazione San Tommaso Moro.
All’autorità Garante delle Telecomunicazioni
Il sottoscritto on. avv. Simone Pillon, in proprio e quale presidente dell’associazione San Tommaso Moro con sede in Perugia via XIV Settembre 71
espone quanto segue:
- L’annuncio commerciale “Amica Chips spot 2024”, trasmesso su reti televisive nazionali e diffuso attraverso i canali social del profilo “Amica Chips”, incluso Facebook, Instagram e Youtube, e successivamente condiviso da vari utenti sui propri profili personali, è stato ritenuto lesivo e mancante di rispetto verso gli individui di fede cattolica.
- Il medesimo spot ritrae, infatti, il momento sacro alla fede cattolica della “Comunione” svilito e oltraggiato dalla sostituzione dell’ostia eucaristica con la pubblicizzata “patatina”.
- La clip pubblicitaria ritrae altresì una suora che, distolta dal momento sacramentale, è più interessata a mangiare di nascosto una confezione di patatine Amica Chips.
CONSIDERATO CHE
- La grossolana rappresentazione pubblicitaria irride la celebrazione eucaristica e va ben oltre i limiti di decoro e di rispetto verso la fede cattolica, non essendo qualificabile in alcun modo neanche come legittima critica.
- Lo spot suscita riprovazione per il disprezzo della religione cattolica tramite lo svilimento, precisamente individuabile da chiunque – dunque non soltanto da chi si professa credente o praticante -, non potendo in alcun modo qualificarsi “arte” innocua la strumentale riproduzione offensiva ed irridente del momento sacro della comunione eucaristica precisamente creata nello spot.
- Lo spot è stato ideato e trasmesso in violazione degli artt. 9 e 10 del Codice di Autodisciplina della comunicazione commerciale dell’Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria, in quanto senza dubbio volgare e offensivo delle convinzioni morali e religiose dei consumatori, poiché contiene rappresentazioni indecenti e offensive: l’ostia eucaristica viene, senza alcun pregio, paragonata ad una “patatina” ed i ministri di culto sono rappresentati come lascivi e dissoluti. Tale equiparazione merita censura e sanzione.
- Inoltre, il contenuto di detta reclame integra il reato di offese a una confessione religiosa mediante vilipendio di persone, così come previsto e punito dall’art. 403 del c.p. che, tra l’altro, tutela la religione anche quale bene di tutta la collettività.
- Il Codice penale considera il sentimento religioso come un bene giuridico radicato sia nella coscienza individuale che in quella collettiva. La condotta descritta dall’articolo 403 c.p., è integrata laddove si denigri con modalità tali da raggiungere il risultato di offendere la religione
A ben vedere infatti, la libera manifestazione del pensiero non implica che si possa, infatti, immotivatamente e al di fuori di un contesto critico continente, esprimere dileggio, schernire, far contumelia (Cass. Pen., 21 novembre 2023, Sent. n. 1253; Cass. Pen., Sez. 3, Sent. 1112/2008, n. 10535).
- Nel caso di specie, i fedeli e i ministri di culto (sacerdote e suore), sono dunque vilipesi in virtù del loro legame con la fede, per la loro qualità e per la missione che rappresentano.
CONSIDERATO INOLTRE CHE
- Con proprio provvedimento del 9 aprile 2024 il comitato di controllo dell’Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria (IAP) ha con propria delibera ingiunto alle parti coinvolte di desistere dalla diffusione dello spot ritenendolo in contrasto con l’art. 10 del regolamento, ciò, in risposta alle numerose richieste di chiarimenti nonché alle segnalazioni da parte di cittadini giunte alla segreteria dell’istituto
Per quanto sopra esposto, e considerato, si chiede che codesta AGCOM voglia ingiungere alla Amica Chips S.P.A., e/o tutti gli altri enti interessati, la desistenza della trasmissione e divulgazione della pubblicità e di applicare le relative sanzioni previste dal codice nel massimo edittale.
Perugia, 9 aprile 2024
Così l’esposto all’AGCOM dell’on. avv. Simone Pillon, riguardo lo spot pubblicitario “Amica chips 2024”, ideato e trasmesso sulle reti televisive e sociali dalla Amica Chips S.P.A.