Sinagoga di Roma, questa sera veglia di preghiera per i rapiti
La promuove Riccardo Pacifici, presidente della Comunità Ebraica di Roma, per la liberazione di Eyal, Naftali e Gil-Ad
“La Comunità Ebraica di Roma esprime sgomento e angoscia per la notizia, appresa alla vigilia dello Shabbat, in merito al rapimento di tre giovani seminaristi ebrei, di cui due minorenni, catturati senza alcuna colpa in nome dell’odio antiebraico e antisraeliano. E’ sotto gli occhi di tutti che ad ogni sforzo di riconciliazione che possa portare ad una pace stabile fra israeliani e tutti i suoi vicini in Medio Oriente la risposta degli spacciatori di odio è il sabotaggio di ogni sforzo e mediazione politica. La partecipazione della nostra Comunità all’incontro di preghiera promosso da Papa Francesco avrebbe dovuto aprire il cuore e la speranza, in particolare ai giovani israeliani e palestinesi, anche se non ci è sfuggito come nelle stesse ore c’era chi, dai territori dell’Anp e da Gaza, inneggiava alla guerra santa e all’odio.
Facciamo appello al Presidente del Consiglio dei Ministro, Matteo Renzi, affinché la voce dell’Italia possa pesare nello sforzo internazionale e i tre giovani ragazzi vengano liberati. Al sindaco di Roma, Ignazio Marino, chiediamo di sensibilizzare l’opinione pubblica della Capitale mettendo la foto dei tre giovani in piazza del Campidoglio, così come fece il suo predecessore quando con un voto unanime in Consiglio Comunale conferì al soldato Gilad Shalit la cittadinanza onoraria di Roma Capitale. Ad Abu Mazen chiediamo coerenza con lo spirito dell’iniziativa di preghiera sancita dall’abbraccio con Shimon Peres domenica scorsa. A Papa Francesco chiediamo che si pronunci con la stessa determinazione con cui si è adoperato per ogni violenza e per i rapimenti di cui ancora oggi sono protagonisti uomini di fede come, ad esempio, Padre Dall’Oglio.
Questa sera, domenica 15 giugno, alla Sinagoga Maggiore di Roma vi sarà una veglia di preghiera per la liberazione di Eyal, Naftali e Gil-Ad promossa insieme con il Rabbino Capo”.
Lo dichiara in una nota il Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici.