Sinner-Slam a New York! Batte Fritz e vince lo US Open

L’altoatesino conquista il secondo slam della carriera e del 2024: regolato il padrone di casa in tre set (63 64 75). Primo uomo italiano della storia campione a NY

Jannik Sinner con il trofeo dello US Open

Jannik Sinner con il trofeo dello US Open in mano (US Open Official X Page)

Un’altra pagina di storia scritta di Jannik Sinner. L’altoatesino batte in finale Taylor Fritz ed è campione agli US Open per la prima volta sua e del tennis italiano al maschile dopo la vittoria di Flavia Pennetta a Flushing Meadows nel 2015 nella storica finale con Roberta Vinci. Secondo titolo dello Slam della carriera, secondo di una stagione stellare in cui è issato nell’élite del tennis.

La partita

Jannik Sinner, diventato superfavorito dopo l’uscita di Djokovic nel terzo turno, nella finale del primo pomeriggio newyorkese affrontava Taylor Fritz e potenzialmente i 24mila dell’Arthur Ashe Stadium a sostegno dell’americano, alla ricerca di un profeta in patria al maschile che manca dal 2003 con Andy Roddick. Ma Sinner è stato subito freddo a non accendere il pubblico del centrale con un inizio perentorio: al primo game di battuta è subito break. Il numero 12 al mondo riesce a rientrare ottenendo il contro-break nel quarto game, ma dal 3-3 in poi è Sinner a fare lo scatto decisivo: 12 punti a 4, due break e primo set incamerato per 6-3.

Troppi, per un servitore come il giocatore americano, tre turni di battuta persi. Infatti nel secondo set la partita cambia leggermente i connotati con una percentuale di prime salita vertiginosamente (dal 37 all’83%). Sinner da par suo non è scintillante al servizio ma tiene lo scambio quasi sempre sotto il suo controllo sbagliando pochissimo. Il set segue il servizio regolarmente fino al 4-4, dove i campioni, i numeri 1, salgono in cattedra e alzano il livello. L’unica palla break del set viene trasformata dall’italiano con un cambio mortifero lungolinea di rovescio: secondo set incamerato dopo meno di un’ora e mezza.

Fritz nel punto più basso non molla mentalmente la partita e riprende dal servizio, per il set più combattuto dei tre. Ottiene il break nel settimo gioco e lo conferma salendo 5-3. Ma al momento di servire per il set Sinner torna solidissimo da fondo e in accelerazione, l’americano concede due errori di dritto e uno di tocco a rete, riaprendo il set. È il vero ko della partita: ogni forzatura diventa errore e Sinner sale 6-5 e match point steccando uno schiaffo al volo in avvicinamento a rete. Il Championship point è il manifesto dell’intera partita: uno scambio lungo dove il primo a sbagliare è il padrone di casa. Un giocatore superiore in tutti gli elementi che ha giocato meglio i punti più importanti. Il 23enne italiano alza così le braccia al cielo dopo 2h16’ per 63 64 75. Un torneo dominato con 21 set vinti su 23. Commovente la dedica alla zia durante la premiazione.

I numeri di Jannik Sinner: un 2024 da incorniciare

L’anno della consacrazione, delle prime volte in cui ha portato il tennis italiano ad altezze vertiginose. La vittoria dello US Open, che tra l’altro gli consente di incassare un assegno di 3.600.000 dollari, gli consente di ritoccare diversi record. È il 2° slam stagionale dopo il titolo a Melbourne, solo quarto della storia a riuscirci nella storia. Ovviamente diventa anche il primo italiano con 2 slam in 2 tornei differenti, ma conferma di essere una macchina da finale: nel 2024 sono 6 titoli su 6 finali giocate (Melbourne, Rotterdam, Miami, Halle, Cincinnati e ora New York), con un record stagionale di 55-5.

I 2000 punti dello US Open portano il numero 1 del mondo sempre più in alto. 11180 punti nel ranking, con oltre 4100 di vantaggio sul secondo (Zverev), mentre i 9000 punti della Race, con una distanza su tutti gli altri, con molta probabilità lo porteranno a chiudere l’anno da numero 1. Tutto questo, va ricordato, all’età di 23 anni da poco compiuti, al termine di un torneo iniziato con tantissimo rumore attorno per la vicenda del Clostebol e con tutta la pressione della vittoria dopo le uscite premature di Alcaraz e Djokovic.