I lavoratori dell'Ugl, dell'Enas (il patronato dell'Ug) e del Caf (Centro di assistenza fiscale) hanno deciso di manifestare stamattina davanti alla sede dell'Unicredit di Roma di via Merulana per chiedere lo sblocco di un conto dal quale dipende il pagamento dei loro stipendi e di cui è titolare la Confederazione dell'Ugl, che ha sede in via delle Botteghe Oscure, e quindi il segretario generale dell'Ugl Francesco Paolo Capone, rieletto il 29 agosto dall'unico e legittimo consiglio nazionale dai due terzi degli aventi diritto, seguendo il dispositivo della sentenza del 6 agosto del Tribunale civile di Roma. Il conto e' stato bloccato da Unicredit in seguito alla pretesa del sedicente segretario generale, Taddeo Albanese, eletto da una presunta assemblea, entrambi oggetto di varie denunce penali, di poter apporre la sua firma sul medesimo conto Unicredit insieme a quella del legittimo titolare, il segretario generale dell'Ugl Francesco Paolo Capone. La confusione che il gruppo guidato da Taddeo Albanese sta procurando alla sigla sindacale, in termini operativi e di immagine, sta preoccupando ed esasperando i lavoratori Ugl, Enas e Caf i quali, pur conoscendo le regole e la legittima titolarità della carica di segretario generale, hanno timori sia riguardo al presente sia sul futuro che li attende.
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