Gallicano nel Lazio, smontavano e riciclavano auto rubate
Carabinieri scoprono carrozzeria clandestina a Gallicano nel Lazio
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Palestrina hanno arrestato 5 persone che smontavano e riciclavano auto rubate. La loro base era una carrozzeria clandestina scoperta nelle campagne di Gallicano nel Lazio. In manette sono finiti E.E., 70enne di Gallicano nel Lazio, P.E. 55enne di Zagarolo, M.M. e F.N., rispettivamente di 26 e 23 anni entrambi romeni e N.L. 44enne moldavo. L’indagine, denominata “Car wash”, è durata circa due settimane e ha trovato epilogo dopo aver controllato un furgone condotto da un componente della banda, che aveva appena lasciato la carrozzeria abusiva ben mimetizzata e realizzata nelle adiacenze dell’abitazione del più anziano del gruppo criminale. Il mezzo, oltre a risultare rubato, montava anche targhe di un altro veicolo anch’esso rubato qualche mese fa in Abruzzo. All’evidenza dei fatti, l’uomo, vistosi scoperto, ha tentato anche di corrompere con del danaro i militari dell’Arma per farla franca, ma inutilmente. A quel punto è scattato il blitz e quando i Carabinieri hanno fatto irruzione nell’attrezzatissimo laboratorio, hanno sorpreso gli altri quattro, tra cui il proprietario dello stabile, considerato la mente dell’organizzazione e non nuovo a tale genere di illecita attività, accanto ad una autovettura Mini Cooper, parzialmente smontata con tanto di fiamma ossidrica e smerigliatrice, intenti a contraffarne il telaio grazie all’utilizzo di una serie completa di punzoni da carrozziere trovati accanto al mezzo. Oltre alla Mini, rubata ieri mattina all’Eur, i Carabinieri hanno sequestrato anche un fuoristrada Toyota asportato in zona San Pietro qualche giorno fa, oltre a decine di targhe, carte di circolazione e certificati di proprietà, alcuni dei quali, nel corso dei primi accertamenti, riferibili a auto rubate a Roma e Provincia nei mesi scorsi e sicuramente servite alla paziente attività di “ripulitura ”di auto rubate. I cinque sono stati arrestati con l’accusa di riciclaggio e uno di essi anche per istigazione alla corruzione. La costante attività di prevenzione, con il monitoraggio del territorio prenestino e limitrofo, attuata dagli uomini dell’Arma ha consentito questo positivo risultato.