Soldi in cambio di esami, denunciato un professore della Sapienza
34 capi di imputazione formulati dalla Procura di Roma nei confronti dell’ex professore di Architettura Patruno
Soldi in cambio di esami, crediti formativi o false attestazioni di presenza ai tirocini. Succede a Roma, Università La Sapienza. Il Dipartimento è quello di Architettura; le materie sono quelle di Statica e Teoria delle Strutture e Tecnica delle Costruzioni.
Esami tosti, difficili. Studenti a passare ore e ore sui libri per tentare di superare brillantemente l'esame. Ma per qualcuno, la risoluzione del problema era a portata di mano: domande concordate e il pagamento rigorosamente in denaro e in anticipo, in modo da non lasciare tracce; il voto mai superiore a 28 per non destare sospetti. A riferire i dettagli, è l'agenzia DIRE.
Ad aver accertato il tutto, i Finanzieri del comando provinciale di Roma nei confronti di Antonio Patruno, ex professore a contratto di Architettura alla Sapienza, per il quale si sono concluse le indagini preliminari con la contestazione di ben 34 capi di imputazione formulati dalla Procura della Repubblica di Roma per i reati di concussione, abuso d'ufficio, peculato, falso materiale ed ideologico in atti pubblici.
L'indagine è scaturita a seguito di un servizio televisivo de Le Iene, andato in onda a novembre del 2011, che aveva documentato l'illecito comportamento del professore, prima e durante le sedute di esame, nei confronti dei suoi studenti. Con la complicità di una studentessa, che si era prestata nel mettere in scena una richiesta di aiuto, gli inviati de Le Iene ripresero con telecamere nascoste il professore mentre nel suo studio privato dava indicazioni alla studentessa su come superare agevolmente alcuni esami.
Durante le indagini, condotte dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Roma, è stato acquisito il filmato originale registrato e sono stati perquisiti i luoghi nella disponibilità del professor Patruno, oltre all'acquisizione delle testimonianze di decine di studenti che confermavano il comportamento disonesto del professore, documentato dalle riprese televisive. In alcuni casi, nel prezzo, era compreso l'acquisto della tesina che sarebbe stata poi consegnata nel corso dell'interrogazione.
Ma i particolari si infittiscono: tale sistema illecito, non è risultato l'unica fonte di arricchimento illegittima del professore. Lo stesso gestiva, infatti, anche un sistema di lezioni private, effettuate in prima persona o dai suoi assistenti, al prezzo variabile da 20 a 50 euro all'ora, tenute presso lo studio privato o nelle aule dell'Università, circostanza che è valsa all'indagato l'accusa di peculato. Almeno 10 erano le ore necessarie per assicurarsi un 18. La metà della somma guadagnata dagli assistenti veniva poi girata al professore.
E per non farsi mancare proprio nulla, il professore programmava anche dei viaggi di istruzione, pubblicizzati anche all'interno dell'Università. In cambio venivano riconosciuti crediti formativi universitari. Numerosi i viaggi così organizzati da Patruno, che era anche il rappresentante della società che organizzava il tutto, nelle città europee di Valencia, Bilbao e Berlino, cui hanno partecipato più di 50 studenti.