Sordocecità, in Italia colpite 189mila persone: ecco la situazione attuale
Se fino a poco tempo fa la sordocecità veniva considerata un problema di pochi, oggi per fortuna il risalto dato a questa particolare disabilità
Se fino a poco tempo fa la sordocecità veniva considerata un problema di pochi, oggi per fortuna il risalto dato a questa particolare disabilità è ben maggiore. Proprio nelle ultime settimane, con la proposta di modifica della legge 107, si sta tentando di migliorare nel concreto l’assistenza alle persone affette tramite il riconoscimento dei loro diritti specifici.
Il problema dell’isolamento
Le persone affette da disabilità legate alla vista e all’udito nel nostro Paese sono 189mila, rappresentando lo 0,3% della popolazione totale, e nella stragrande maggioranza dei casi, purtroppo, si ritrovano in un allarmante stato di isolamento. Secondo quanto riportato dall’indagine Istat, realizzata in collaborazione con la Lega del Filo d’Oro nel 2016, 108mila persone sono praticamente confinate in casa; ciò accade per via dell’età (circa l’88% del totale delle persone sordocieche ha più di 65 anni) ma soprattutto perché si tratta di individui che non sono in grado di provvedere autonomamente alle proprie necessità. Come sottolinea l’avvocato Roberta Venturi, responsabile dello Sportello Legale di OMaR, i due sensi di vista e udito sono di fatto complementari nell’identificazione del segnale esterno. “Chi ha problemi di vista si aiuta spesso affinando l’uso dell’udito, ad esempio per capire la vicinanza di un veicolo, mentre chi ha problemi di udito impara a ‘vedere’ ciò che non sente, come avviene quando si apprende la capacità di leggere le parole guardando il movimento delle labbra dell’interlocutore. Quando entrambi i sensi vengono a mancare il deficit va a sottrarre anche questa capacità di compensazione: il danno è superiore alla somma dei due deficit, e anche le limitazioni in cui queste persone incorrono".
A che punto è la legge 107
Le persone colpite da questa patologia attualmente vengono sostenute grazie alla legge 107/2010, che la riconosce come disabilità specifica unica. Quest’ultima, però, non è sufficiente a identificare anche le conseguenze o le frequenti disabilità aggiuntive, che possono essere sia di tipo mentale sia motorio. Una ragione in più per la quale le associazioni di categoria si stanno battendo per adeguarla alla situazione reale: tra queste troviamo proprio la Lega del Filo d’Oro, in prima linea per quanto riguarda l’assistenza ai disabili colpiti da sordocecità e che fa affidamento non solo sui fondi statali, ma anche sulle libere donazioni che è possibile fare online. A fronte delle forti sollecitazioni di settore si stanno raggiungendo già alcuni obiettivi: il 25 luglio, infatti, è stata presentata una proposta di legge che mira a modificare la 107 e far riconoscere finalmente i diritti delle persone sordocieche. Nello specifico, la proposta ha il fine di migliorare l’identificazione delle varie patologie connesse, separando ad esempio la disabilità visiva da quella uditiva e potenziando il riconoscimento delle necessità reali, con una conseguente identificazione del supporto necessario.