Souvenir al Teatro Roma, con Andrea Bizzarri, Gianni Ferreri e Alida Sacoor
Andrea Bizzarri è autore, regista e attore. Sin da piccolo è sempre stato affascinato dal mondo dello spettacolo
Andrea Bizzarri è autore, regista e attore. Sin da piccolo è sempre stato affascinato dal mondo dello spettacolo. Nell’ottobre del 2012 fonda, insieme ad Alida Sacoor e Roberto Bagagli, la Readarto Officine Artistiche, oggi una realtà che si occupa di produzione teatrale che propone al grande pubblico molti spettacoli dal vivo.
Dal 4 al 16 febbraio sarai in scena al Teatro Roma con Souvenir, una commedia di cui sei autore ed interprete insieme a Gianni Ferreri e Alida Sacoor. Di cosa si tratta?
Una coppia di coniugi, soci e fondatori di una società che vende buste per negozi, è ormai ai ferri corti. Per tale ragione sciolgono la società e la loro unione e decidono di dividersi i beni dell’azienda. La scena si apre con la lettura dell’atto di liquidazione di cui si occupa il notaio Bolivar, che interviene per dirimere le controversie. Sembra che tutto proceda come da prassi, fino a quando non si arriva all’assegnazione di un tavolo che nessuno dei due coniugi vuole, poiché rievoca in loro il ricordo di quando in passato fecero l’amore proprio su quel tavolo. Ciò da inizio ad una serie di litigi fra i due che mettono il notaio in una posizione scomoda e imprevista, conferendo allo spettacolo momenti di grandissima comicità. Non manca l’aspetto riflessivo, soprattutto nel finale a sorpresa (che non sveliamo!).
Raccontaci della compagnia ti affianca in questo spettacolo?
E’un gruppo di lavoro fantastico. Siamo stati guidati da Giancarlo Fares, con sapienza, dolcezza e grande professionalità. L’incontro con Gianni Ferreri ci ha dato moltissimo, umanamente e professionalmente. Con Alida, sin dall’inizio della carriera, condividiamo successi e insuccessi, personalmente non potrei chiedere di meglio. In più, ci avvaliamo di una costumista (Lucia Mirabile), uno scenografo (Sandro Ippolito), un direttore tecnico (Valerio Di Tella), con i quali abbiamo formato una grande famiglia.
Come è avvenuto il primo incontro con il mondo del Teatro?
Da piccolo avevo circa 5 o 6 anni. Mio padre faceva parte di una compagnia di amatori. Il profumo e quel sentimento che avverti quando vai in scena, come di un tempo sospeso, non li ho mai dimenticati. Da lì è nato un grande amore.
Tu dirigi anche una Scuola di Teatro. Cosa consiglieresti a coloro che vogliono intraprendere questo mestiere?
Nel mio piccolo, posso dire che tutti i “no” che si ricevono in questo mestiere non fanno altro che avvicinarti ad un grande “sì!”. Per me è il lavoro più bello del mondo. Ma non bisogna mai mollare; neanche di un centimetro.
Hai un sogno nel cassetto?
Sono fortunato, perché faccio quello che mi piace. Il mio sogno è continuare a scrivere storie.