Spallanzani, morbillo a Roma e nel Lazio. Da dicembre aumento sensibile dei casi
Si tratta di malati con età media di 35/36 anni. Questo perché fino al 2017 il vaccino contro il morbillo non era obbligatorio
“Da dicembre è in atto una ripresa sensibile dei casi di morbillo tra gli adulti ma va detto anche che le misure di prevenzione che si stanno adottando nelle strutture di cura e ospedaliere per fronteggiare il Covid, ossia l’uso delle mascherine e la frequente igiene delle mani, stanno impedendo i cosiddetti “casi secondari”, quelli che si verificano in primis tra i sanitari e gli altri utenti che vengono in contatto con il malato. Per cui ha fatto bene la Regione a emanare la circolare che, di fatto, è un allarme ad alzare ancora di più la guardia per prevenire focolai ed epidemie”.
Così, in un’intervista su Il Messaggero, il dr. Emanuele Nicastri, Direttore dell’UOC Malattie Infettive ad Alta Intensità di Cura dello Spallanzani.
“Si tratta di malati con età media di 35/36 anni. Questo perché fino al 2017 il vaccino contro il morbillo non era obbligatorio. La circolare ministeriale poi introducendolo è andata a ritroso nella popolazione fino al 2000. Ma abbiamo la quasi totalità della popolazione nata negli anni ‘90 che non ha sviluppato gli anticorpi, a meno che non abbia già avuto la malattia”. La vaccinazione è consigliata “a tutti coloro che non lo hanno già avuto o non hanno sviluppato gli anticorpi, specie a coloro che lavorano in ambienti sanitari”.