Spesa a casa in 10 minuti: nuove app a domicilio aiutano i negozi locali
Glovo e Gorillas si fanno strada tra i servizi di spesa a domicilio scegliendo come partner anche i negozi locali
Nelle grandi città italiane ed europee si sono diffuse dopo la pandemia delle applicazioni che consentono di ordinare la propria spesa a domicilio. Un settore chiamato quick commerce che rispetto ai servizi tradizionali ha un raggio di azione più ristretto. Questo automaticamente consente una maggiore rapidità di consegna.
Consegne a domicilio in 10 minuti
Seppur siamo lontani dalla Roma dei 15 minuti, con questi servizi nella Capitale ma anche in tutte le grandi città questo servizio si vanta della sua velocità di consegna che non supera i 10 minuti.
Tuttavia, questa modalità non si discosta troppo da quell’idea di una città efficiente e veloce. Infatti, come spiega all’intervista del Post anche Elisa Pagliarani, il general manager di Glovo Italia, “il quick commerce è complementare all’idea della città a quindici minuti“.
Glovo e Gorillas collaborano con le piccole botteghe locali
“Soprattutto in Italia, il cliente compra dalla grande catena ma cerca anche il piccolo brand, che sia la piccola catena locale o la singola bottega“. Per questo motivo tra i partner ci sono quelli locali che includono anche negozi tipici e conosciuti, come ad esempio il Forno di Campo dei Fiori a Roma.
“Il nostro obiettivo è cercare botteghe che fanno la differenza all’interno della città“. Tuttavia, con questa modalità di servizio, se un prodotto “non è disponibile della propria città, non possiamo vederlo“, conclude Pagliarani.
Secondo la stessa modalità in cui a 15 minuti a piedi è situato ogni servizio, a 15 minuti da ogni consegna è situato un dark store, ossia dei magazzini dove è situata la merce da trasportare,
“Quando un utente conferma un ordine, i dipendenti riescono a prepararlo in una media tra gli 80 e i 120 secondi“, sottolinea Alessandro Colella, general manager di Gorillas. Un’azienda tedesca che si occupa esclusivamente della spesa a domicilio arrivata in Italia da poco e attiva a Milano, Roma, Torino e Bergamo.
Anche Gorillas sceglie accuratamente i suoi partner commerciali. “Ogni prodotto che portiamo sull’app viene scelto da noi, e in ogni città cambia l’assortimento anche in base ai gusti e alla disponibilità”. Inoltre, come a Roma, anche delle altre città l’azienda ha accordi con i negozi locali.
Nuovi competitor o piccoli ausili?
Come continua sul Il Post Pagliarani, “molti che non volevano venire a bordo perché pensavano che sarebbero stati cannibalizzati poi sono stati costretti, durante la pandemia. Quando però c’è stata la riapertura si sono accorti che la cannibalizzazione non c’era stata, o era stata minima“.
“Durante la pandemia abbiamo quadruplicato le richieste di adesione di ristoranti ed esercizi commerciali: e quasi nessuno di loro ha smesso di collaborare con noi, perché toccano con mano il fatto che effettivamente offriamo loro un’opportunità in più“.
Anche secondo Colella “la pandemia ha accelerato alcuni trend, e dai numeri che abbiamo in Italia ma anche negli altri paesi europei la nostra aspettativa è che la percentuale di spesa fatta attraverso il quick delivery continuerà ad aumentare“.