Spid, purtroppo il danno è fatto | Stanno RUBANDO tutti i dati: come difendersi dagli attacchi del 2025
Lanciato l’allarme Spid, metti al sicuro la tua identità digitale se non vuoi correre rischi. Quello che sta accadendo è pericolosissimo.
Purtroppo non tutto è come sembra: ecco perché dovresti sapere come proteggere il tuo account ufficiale.
Fai attenzione ai siti web che visiti autenticandoti con le tue credenziali Spid. Potresti ritrovarti nei guai fino al collo.
I malviventi se ne inventano ogni giorni di nuove per poter rubare denaro, dati sensibili e informazioni personali e riservate.
La tua identità collegata al database Infocert non è protetta come pensavi. Scopri che cosa è successo.
Spid, la denuncia del furto di identità
La notizia ha fatto già il giro del web perché purtroppo riguarda tutti i cittadini italiani e gli stranieri che vivono e risiedono nel Bel Paese. Non c’è da fidarsi di nessuno e nemmeno dello Stato. Questa volta a gettare nel panico milioni di italiani è stato l’allarme Spid. Il sistema nazionale che ha fornito a tutti un’identità digitale negli anni scorsi, tramite l’iscrizione ai servizi online della Pubblica Amministrazione è in pericolo.
Si tratta di una news allarmante perché Spid è stato usato per prenotare visite mediche, per iscriversi a bandi di concorsi pubblici, per il rilascio di documenti di identità, per i vaccini e le terapie del Covid-19, e per tutti i servizi statali. Purtroppo però ora, a quanto pare, la piattaforma Infocert non è sicura come si pensava fino a qualche giorno fa. Scopri che cosa sta accadendo.
Che cosa potrebbe succedere
Infocert è il fornitore privato che consente di accedere ai siti web della Pubblica Amministrazione italiana. Si pensava fosse una piattaforma sicura, una botte di ferro per tutti i cittadini registrato e invece nei giorni scorsi esperti informatici hanno attaccato la piattaforma Infocert. I malviventi sono riusciti a entrare nel database statale e la violazione ha messo a rischio i dati di tutti i cittadini italiani e non. Si tratta di oltre 5 milioni di account che sono stati letteralmente violati. Ora gli hacker che sono entrati in possesso di informazioni riservate e di dati sensibili hanno messo sul Dark Web tutta la mole di dati illegalmente sottratta.
Questo evento ci insegna che tra le diverse identità digitali purtroppo la più sicura non è lo Spid e nemmeno la Carta Nazionale dei Servizi, la CNS, ma la CIE, ovvero la Carta di Identità Elettronica, perché, come si legge anche su www.mamelipalestrina.it, non dipende da un fornitore privato con database violabile.