Sprechi energetici nelle infrastrutture: il caso del lungomare di Latina
Gallerie illuminate ma chiuse, palazzi con le luci accese anche di notte: scelte che hanno un severo costo economico e un grave impatto ambientale
Caro energia e sprechi energetici, un paradosso che ci costa in termini economici e ambientali. Il caro energia preoccupa le istituzioni e gli italiani, ma nonostante la situazione (legata anche alla guerra in Ucraina) molte infrastrutture continuano a sprecare corrente elettrica per gallerie, strade ed edifici.
Alcune sedi e uffici restano infatti illuminati anche di notte o anche se non vengono utilizzati da anni.
Sprechi energetici nelle infrastrutture
Lo ha mostrato la trasmissione “Fuori dal Coro”, che ha documentato alcuni sprechi eclatanti come quelli del Campus Einaudi di Torino o della sede dell’Università di Bergamo a Dalmine. Questi palazzi restano illuminati per tutta la notte nonostante siano chiusi.
Non solo edifici, ma anche alcune gallerie consumano energia senza che nessuno ne benefici.
Una di queste, a Lecco, non è stata mai aperta alla viabilità, tuttavia resta con le luci accese per 24 ore al giorno. Spesso poi non si tratta neppure di lampadine led, ma di quelle al neon, che consumano il 70% di energia in più. Ricordiamoci inoltre che energia significa inquinamento, e che in aggiunta al danno economico per i contribuenti queste scelte hanno un impatto ambientale.
Il caso del lungomare di Latina
Incredibile il caso della passeggiata di 1,4 km sul mare a Latina, dove sul lungomare, i lampioni restano illuminati anche di giorno.
I giornalisti di Rete 4 sono andati a chiedere spiegazioni nell’ufficio del Comune laziale e questa è la riposta che si sono sentiti dare: “C’è una questione tecnica da risolvere, se le luci non restano accese, la videosorveglianza non funziona, l’Amministrazione sta programmando un intervento”.