Due partite, altrettante sconfitte e sette gol incassati. Ieri si è chiusa per la Lazio una delle settimane più nere della sua storia recente. La sconfitta per 4-0 al Bentegodi contro il Chievo è un chiaro segnale delle difficoltà della band Pioli: dopo la sentenza della BayArena è arrivata un'altra prestazione disastrosa, aggravata dal livello – più che modesto – degli avversari. A cospetto della Lazio di ieri il Chievo di Maran è sembrato il Barcellona. E via alle contestazioni.
RITORNO AL 4-3-3 – A Verona Pioli si presenta senza i titolari principali – Biglia, Klose, Marchetti e Djordjevic -. Poi rinuncia a Felipe Anderson, scelta tecnica: FA10 contro il Bayer avrebbe dovuto esere l'uomo in più, eppure non si è né visto né sentito. Inevitabile che gli sia stato preferito Kisnha, che si schiera davanti nel 4-3-3 insieme a Candreva e Keita. Pronti via e l'inizio è schock. Meggiorini al 12' punisce l'ennesimo errore della difesa laziale, orfana anche di De Vrij. Alla mezz'ora esatta è sempre Meggiorini a ispirare il raddoppio: colpo di tacco al volo e pallone per Paloschi che fa 2-0: la Lazio incassa senza riuscire a offendere. Imbarazzo crescente al Bentegodi. Perché il Chievo fa sfraceli e prima del duplice fischio passa ancora: il tris lo mette a segno Birsa. 3-0 e code fra le gambe per la banda Pioli.
ARRIVA IL POKER – Dopo la pausa fra primo e secondo tempo, entrano Morrison e Patric per Lulic e Basta. Il copione comunque non cambia. Paloschi al 68' segna il quarto gol, punendo l'ennesima disatttenzione. La Lazio prova a siglare il gol della bandiera, senza successo. Quando tutto deve andare storto, fidatevi che andrà storto. E così accade a Verona, dove l'aquila ferma il suo volo.
E ORA? – Era iniziata con altri presupposti, con la speranza che il salto di categoria ci fosse stato. Hanno prevalso le preoccupazione per un mercato troppo leggero, privo di nomi importanti. Preoccupazioni che ora si rivelano reali. Questa Lazio è tutta colpevole: società, allenatore e gioctaori. La delusione per l'eliminazione della Champions Legue non può essere un alibi. Questa squadra vrebbe dobvuto reagire, invece esce sconfitta da Verona, rinvigorendo le flebili speranze del Chievo di rimanere in Serie A. Speriamo che la sosta porti a Pioli e compagnia consiglio e raziocinio.
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