La Lazio risale dopo il crollo di Verona contro il Chievo e ritrova la vittoria. Lo fa all'Olimpico dove in questo inizio di stagione ha sempre vinto: contro l'Udinese finisce 2-0, a decidere il match è la doppietta di Alessandro Matri. Nel buio pomeriggio romano brilla la luce dell'ex Milan e Juventus che firma la vittoria alla prima con la maglia biancoceleste. Il tutto partendo dalla panchina.
Difatti Pioli lascia il bomber fuori dall'undici iniziale e punta su Keita come centravanti nel 4-2-3-1, ancora orfano di De Vrij, Biglia, Klose e Djordjevic. Il tecnico però ritrova Marchetti che torna fra i pali dopo un'estate trascorsa da spettatore. Dietro KBD giocano Candreva e Lulic, come trequartista si rivede Mauri (alla prima dopo il ritorno). Dietro esordio casalingo per Hoedt che fa coppia con Mauricio; sui lati confermati Basta e Radu. Non fa scalpore invece la panchina di Felipe Anderson, che ancora sconta le scarse prestazioni di questo primo mese stagionale.
Pronti via e l'Udinese segue il classico copione: attacca ma non troppo, badando quasi esclusivamente a difendere. Le chance migliori capitano e Candreva che ingaggia un duello personale con Karnezis: il portiere friulano è bravo in due occasioni e sospira su un diagonale di poco a lato dell'esterno di tor de Cenci. I friulani sono bravi a lottare a centrocampo, il 3-5-2 lascia anche poco spazio alle accelerazioni in profondità di Keita che viene ingabbiato dal trio centrale. Primo tempo equilibrato, la Lazio punge spesso però senza troppa precisione. Soprattuto gli spazi latitano.
Perciò Pioli intuisce la necessità di allungare maggiormente i suoi per allargare le maglie strette dellla banda Colantuono. Neanche dieci minuti dopo l'inizio del secondo tempo ecco Matri e Felipe Anderson per Candreva e Lulic: si passa al 4-3-3 ed è svolta. Bastano 9 primi ad Alessandro Matri per sbloccare il match in tandem – sarà un caso? – con FA10: doppio dribbling del carioca, assit mancino per l'anticipo del bomber lodigiano che sblocca match e nervi. 1-0 meritato della Lazio che a furia d'assediare l'area bianconera riesce finalmente a passare. Ma i giorni migliori – non solo per il meteo da fine del mondo – sono ancora lontani e prima del raddoppio la difesa sbanda sugli inserimenti di Kone. Ci pensa Marchetti a salvare sulle disattenzioni, certificando che con lui in porta è un'altra storia.
Sospiro di sollievo per la chance capitata all'Udinese e poi via alla caccia del 2-0: a segnare ancora Matri, che dopo una bella giocata di Keita – dribbling a rientrare e destro respinto da Karnezis – sfrutta una debacle di Kone e di sinistro trafigge il portiere friulano. Altro urlo di goia e corsa verso la Nord, la stessa curva che mesi prima l'aveva visto segnare il 2-1 decisivo per la sconfitta in finale di Tim Cup contro la Juventus. Adesso però il Mitra ha cambiato e vuole far sognare i suoi nuovi tifosi. Se il buongiorno si vede dal mattino…
Non c'è solo Matri a far gioire questa Lazio. Sono tornati i ragazzini micidiali, Keita e soprattutto Felipe Anderson. Il brasiliano, dopo un mese passato in letargo, ritrova la verve e classe di qualche tempo fa: l'assist per il primo gol è un mix di rapidità e fantasia. Anche KBD, appena spostato sull'esterno, torna a far sfraceli: la Maravilla sta trovando continuità. Come la Lazio: sei punti in campionato sono una buona base, per riprovare l'assalto alla Champions League basta colpi di testa.
FONTE FOTO: SS Lazio (pagina Facebook)
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