Reja dà, Reja toglie. Un mese fa la sua Atalanta costrinse la Roma al pareggio, regalando alla Lazio il secondo posto. Oggi il tecnico goriziano ribalta la situazione: finisce 1-1 all'Atleti Azzurri dove la squadra di Pioli impatta, lasciando la seconda piazza ai cugini.
Un destino che sembrava già scritto. L'emergenza infortuni, unita alle squalifiche, ha certamente inficiato sul rendimento della Lazio, in netto calo anche sotto il profilo del gioco. Non a caso l'undici schierato da Pioli è ricco di comprimari. A partire dalla retrogiardia, presidiata in assenza di De Vrij da Mauricio e Ciani. In mezzo al campo non c'è Biglia, sostituito dalla coppia Cataldi-Parolo. Davanti manca Klose per squalifica, le redini dell'attacco sono affidate al giovane Keita, assistito dal trio Candreva-Mauri-Anderson sulla trequarti.
L'avvio a Bergamo illude la Lazio. Nei primi 10' la squadra di Pioli è pericolosa, soprattutto com Keita: lo spagnolo fa tremare il palo con un mancino a giro da fuoriclasse, peccato che sarà l'unico spunto della partita. L'Atalanta trema, ma passato il pericolo si riorganizza e prende in mano il gioco. Reja indottrina bene in suoi ragazzi, che mettono in crisi la lenta difesa biancoceleste. A salvare lo 0-0 ci pensa Marchetti, prodigioso in almeno tre (clamorose) occasioni.
L'equilibio dura poco più di un tempo, d'altronde quando il fato s'accanisce c'è poco da fare. La cabala gioca un altro brutto scherzo alla Lazio, che subisce l'1-0 proprio da un ex: al 49' su corner Biava porta l'Atalanta in vantaggio, sfruttando una debacle nelle marcature. La rete del centrale bergamasco non scuote la manvra di una Lazio soporifera. La Dea, chiusa in undici dietro il pallone, non lascia varchi. Le uniche chance capitano a Keita, che sbaglia meramente. Pioli prova a scuotere i suoi con Djordjevic – al rientro della'infortunio – e Perea che rilevano Mauri e appunto Keita; eppure Sportiello non subisce tiri in porta.
Il pareggio arriva troppo tardi, al 77' su corner. La Lazio sblocca il match su palla inattiva, un chiaro segnale di quanto sia stato difficile crare palle gol: Parolo sforbicia sul corner di Cataldi e infila l'1-1. Rete splendida, che dà speranze in vista del finale. Anderson s'accende e spinge per la vittoria, ma i compagni vanno a un altro ritmo. L'Atalanta regge e con l'ingresso di Bianchi tiene palla sulla propria trequarti: in sintesi Reja non rischia mai e blocca la sua amata ex sull'1-1.
Un pareggio che rispetto a quello con il Chievo non sa di beffa. Il solito presing non ha funzionato, la Lazio non è mai riuscita ad offendere. Lenta e impacciata, orfana del cervello di gioco Biglia. Davanti a tante assenze chiunque avrebbe frenato, eppure la delusione è tanta.
La sensazione è che ci sia stata una frenata anche a livello psicologico. A Pioli l'arduo cmpito di scuotere i suoi, impossibile pensare che la magia di un paio di settimane fa sia svanita. Testa all'Inter, senza sfiducia e con la voglia di ripartire. Con il proprio pubblico accanto, per sperare nel contro sorpasso alla Roma.
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