Stabilimenti urbani, aperti in ritardo e senza piscine: ultimo flop Raggi?
Stabilimenti urbani: vengono chiamati “aree relax” ma non sono dotati di piscine, aprono a fine luglio e nessuno li frequenta…
Stabilimenti urbani, l’ultimo flop della Raggi? Sono stati inaugurati il 1 agosto 2020, e saranno aperti fino al 27 settembre, con ombrelloni, sdraio all’ombra oppure al sole, vendita di alimenti e bevande e servizi igienici, con entrata libera. Gli ingressi dalle ore 9:00 alle ore 19:00, con ultimo ingresso alle 18:00.
Sul sito stabilimenti urbani si può verificare quante persone ci sono attualmente nello stabilimento scelto e la sua capienza massima. Le “aree relax a ingresso libero” sono in totale 5, in diversi parchi (parco di Aguzzano, delle Canapiglie, della Biblioteca Laurentina, Pino Lecce, e villa Doria Pamphilj) più il Tiberis. Ieri, 19 agosto, intorno alle 12:30 c’era una media di 2-4 persone per ogni parco. Viene da chiedersi come mai così poche persone approfittano di un luogo di pace messo a disposizione nella capitale? Ma i motivi diventano presto evidenti.
Innanzitutto non ci sono piscine; quale cittadino uscirebbe da casa sotto il sole cocente di agosto, per andare in un parco senza trovare il refrigerio di un bagno? Queste “oasi”, infatti, sono dotate soltanto di dispositivi di nebulizzazione. Ogni anno, inoltre, vengono aperti piuttosto in ritardo: pensate che quest’estate sono stati aperti al pubblico solo il 31 luglio. Deserti, sterpaglie secche, nessun sollievo dalla calura se non qualche goccia già evaporata.
Ancora soldi dei contribuenti buttati? A voi la risposta, di certo un altro autunno è in arrivo.