Stefano Delle Chiaie ad Anzio
Videointervista a Stefano Delle Chiaie, fondatore dell’organizzazione Avanguardia Nazionale
Immagini di gabbiani, sul mare, ma sabato scorso anche altri volatili hanno solcato il cielo nuvoloso di Anzio dove l’Associazione Sleipnir, con il Patrocinio del Comune, ha presentato “L’Aquila ed il Condor” di Stefano Delle Chiaie, ovvero le discusse memorie del militante politico fondatore dell’organizzazione di Avanguardia Nazionale. L’iniziativa, svoltasi presso la Sala Consiliare cittadina, s’inserisce in un ciclo più ampio di presentazioni che vedrà ospiti altri tre autori: Mario Merlino, Nicola Rao e Paolo Zanetov. La presenza di Stefano Delle Chiaie, accompagnato nel dibattito dagli scrittori e giornalisti Ugo Maria Tassinari e Giuseppe Parente, ha attirato circa un centinaio di giovani e meno giovani presenti in Sala, ed anche le critiche dell’ANPI.
Il “No a Delle Chiaie ad Anzio” campeggia come titolo in un articolo apparso sul quotidiano Liberazione in data 17 Febbraio perché – come si legge nel testo – «questo episodio rischia di sfregiare ancora di più la nostra città Medaglia D’Oro al Merito civile per le sofferenze indicibili e i danni subiti durante la Seconda Guerra mondiale». La sua presenza ad Anzio, Delle Chiaie la difende con tenacia proprio durante la conferenza, ricordando alla platea di quando «su questa spiaggia i giovani dei Battaglioni Paracadutisti, Nembo e Barbarigo della Decima M.A.S. s’impegnarono con grande valore nel tentativo di arrestare l’avanzata anglo-americana (anno 1944, ndr)». I ragazzi di cui parla il leader di Avanguardia misero in gioco la vita per difendere una posizione, come accadde per «i giovani che da Valle Giulia in poi si misero in testa di cambiare il sistema, sprofondando successivamente nel baratro della lotta armata». Sono questi gli argomenti storici che Delle Chiaie usa per rivendicare la legittimità della sua presenza ad Anzio ed il legame con quel territorio.
“L’Aquila ed il Condor” racconta la genesi di Avanguardia ed altro ancora: la beffa dei “manifesti cinesi”; il golpe Borghese; la strage di piazza Fontana; la rivolta di Reggio Calabria; il progetto di sequestrare Moro con quindici anni d’anticipo rispetto alle BR; i lunghi anni della latitanza trascorsi in Spagna, Angola, Portogallo e poi in Sud America ed in particolare in Bolivia. Episodi storici più e meno noti al grande pubblico, narrati senza filtro perché a parlarne stavolta non sono semplici spettatori, giornali o carte processuali ma chi ne è stato indiscutibilmente protagonista e, dopo anni, ha voluto fornire la sua versione.
Cosa l’ha spinta a scrivere “L’Aquila e il Condor”? «Mi ha spinto la necessità di fare chiarezza e di ricostruire in parte la storia di Avanguardia Nazionale, che è stata diffamata e infangata da amici e nemici» – dichiara Delle Chiaie, al termine della conferenza, in un’intervista esclusiva rilasciata a Il Quotidiano Del Lazio. Con lui abbiamo parlato anche di emozioni, le sue, e dell’Europa che sognava il modello Generazione ‘78 (facendo eco ad una canzone di Francesco Mancinelli) e che oggi è rinata spina nel fianco nello scontro Washington-Mosca per l’Ucraina. Guarda la video intervista.