Storia dell’ora legale

Dal 1916 tutti i motivi e le vicissitudini che hanno portato all’ora legale

La nozione internazionale di ora legale si definisce come anticipo di 60 minuti rispetto all'UTC (Coordinated Universal Time) nel periodo definito dalla legge.

Teorizzata da Benjamin Franklin nel '700, e ripresa oltre un secolo dopo, nel 1907, da William Willet, l’ora legale fu definitivamente approvata nel 1916, quando la Camera dei Comuni di Londra ratificò il British Summer Time, ovvero lo spostamento delle lancette dell’orologio un’ora in avanti nel periodo estivo.

In Italia l’ora legale fu introdotta per la prima volta il 3 giugno del 1916, e rimase in vigore fino al 1920.
Si è dovuto aspettare fino gli anni ’60, gli anni della crisi energetica, per un’applicazione stabile e definitiva dell’ora legale.

Infine, recependo la direttiva comunitaria 2000/84/CE, nel 1996 è stato semplificato il processo del cambio dell’ora, con una convenzione che stabilisce l’entrata dell’ora legale nell’ultima domenica di marzo fino all’ultima domenica di ottobre, quando si ristabilisce l’ora solare.
Anche se la convenzione è in uso dal 1996, solo nel 2010 l’Italia ha sancito con una legge l’introduzione dell’ora legale alle ore 2.00 del mattino dell’ultima domenica di marzo, e il termine della stessa alle 3.00 del mattino dell’ultima domenica di ottobre.

Quest’anno,lo spostamento in avanti delle lancette dell’orologio di 60 minuti avverrà durante la notte della domenica di Pasqua: il 31 marzo dormiremo tutti un’ora in meno.
Un piccolo sacrificio che però ci consentirà non solo di risparmiare circa 90 milioni di euro, ma anche di inquinare di meno.
L’idea di introdurre l’ora legale, nasce infatti per sfruttare al massimo la luce naturale del sole risparmiando, così, sul consumo di energia.
Secondo Terna, infatti, il risparmio energetico totale sarà pari a 543,8 milioni di kilowattora, che in termini di costi corrispondono a oltre 90 miliardi di euro, che si andranno a sommare agli oltre 6,1 miliardi di kilowattora, ovvero circa 900 milioni di euro, risparmiati dagli italiani tra il 2004 e il 2012.

ALTRI EFFETTI DELL’ORA LEGALE – Si guadagna un’ora di luce, si risparmiano soldi, ma alcuni potrebbero verificare gli effetti dell’introduzione dell’ora legale sul proprio bioritmo, che potrebbe risentirne.

Secondo alcune ricerche diffuse da Giovanni d’Agata, "il cambio d’orario provoca una serie di conseguenze sui normali bioritmi che sono stati anche oggetto di studio per alcune conseguenze negative non difficilmente percepibili: tra tutte, un aumento del rischio d’incidenti stradali, a causa dei possibili colpi di sonno cui sono soggette molte persone stressate o cronicamente stanche. Basti pensare che secondo l’Inselspital di Berna, l’Università di Medicina della capitale svizzera, il giorno dopo il cambiamento di orario gli incidenti sulle strade aumentano di ben l’8%".

CURIOSITA’ – In Australia il periodo di applicazione dell'ora legale è invertito rispetto al nostro emisfero: viene quindi introdotta a ottobre e finisce a marzo.

Il Brasile presenta addirittura tre differenti fusi orari; al suo interno l’ora legale non è applicata da tutte le regione e, comunque, il periodo di applicazione va da novembre a febbraio.

In Giappone è stata abolita l’ora legale.
Hanno abolito l’ora legale anche le Fiji e la Mongolia.

Nel 2011 la Russia ha deciso di mantenere per tutto l'anno solo l'ora legale, eliminando quindi quella solare.

I Paesi tropicali, invece, non adottano generalmente l’ora legale dal momento che la variazione delle ore di luce durante l’anno è minima.

Lascia un commento