Strade di Roma, ecco le misure dello spazio pedonale: una mattonella per abitante
Nelle nostre strade spazio pedonale critico, tasso di motorizzazione altissimo, ciclabili scarse, polveri sottili alle stelle
Roma: troppe strade trafficate, pochi spazi di vivibilità.
La capitale ha il più alto tasso di motorizzazione tra le grandi città, i tram più vecchi, meno km di metropolitana e spazio pedonale per ciascun abitante bassissimo, pari a una mattonella quadrata di 42cm per lato.
La fotografia Legambiente Lazio: Roma (pedonale) sparita
Legambiente Lazio ha presentato ieri 18 gennaio, nella Sala della Piccola Protomoteca in Campidoglio, Ecosistema mobilità Roma 2022, la prima edizione del rapporto che fotografa la condizione della mobilità pubblica e privata nella Capitale.
I dati raccolti nello studio compongono un quadro che vede a Roma una delle peggiori situazioni nel confronto con le altre grandi città italiane e capitali europee.
A partire dal più alto tasso di motorizzazione con 62 auto immatricolate ogni 100 abitanti, ma anche un calo dell’offerta di servizio pubblico.
Infatti considerando il numero medio di viaggi su mezzi pubblici per ciascun abitante ogni anno, si passa da 513 a 328 tra il il 2015 e il 2020 con un calo netto avvenuto tra 2016 e 2017.
Strade di Roma: tram vetusti e la Roma-Lido al disarmo
Le metropolitane romane con soli 60 km sono le più brevi rispetto alle altre grandi città italiane e europee, i tram romani hanno tutti più di 15 anni, con una età media di oltre 34 anni ciascuno e la condizione delle 3 linee ferroviarie (ex concesse) è terribile: la Roma Lido è al disarmo, passata da oltre 20 convogli viaggianti ai 3 di questi giorni.
Sulla Roma Nord i viaggiatori nell’ultimo biennio hanno trascorso giornate infernali con punte di 100 corse saltate su 190 previste; la Roma-Giardinetti, il tramvetto della Casilina, da agosto 2015 non fa servizio per 3 km tra Centocelle e Giardinetti, dei 9 km complessivi del suo tracciato, lungo il quale far muovere il bus sostitutivo.
“La tratta Roma-Giardinetti negli ultimi 20 anni ha garantito il trasporto sulla Casilina alle persone. Da cinque anni il servizio è interrotto e sostituito da un bus a causa di un binario rotto. Questo servizio bus sostitutivo costa di più rispetto a quanto costerebbe la riparazione del binario”, commenta il presidente di Legambiente Lazio, Roberto Scacchi.
Roma: la situazione della ciclabilità e delle strade
Per la ciclabilità romana poi si registrano 131 cm di ciclabile ogni 100 abitanti. Tra i peggiori dati c’è quello riguardante le pedonalizzazioni. A Roma la superficie pedonale per ogni abitante è pari a una mattonella quadrata con 42 cm di lato.
Inoltre l’ultima grande pedonalizzazione risale al lontano dicembre 1998 quando, anche grazie alle battaglie ambientaliste di Legambiente, venne decretato lo stop al traffico di Piazza del Popolo, poi niente più.
“Da questa fotografia sulla mobilità romana con tutte le sue criticità, emerge quanto sia indispensabile un impegno collettivo per iniziare a colmare l’enorme ritardo di Roma nel percorso verso una mobilità sostenibile”. Lo dichiara il presidente di Legambiente Lazio, Roberto Scacchi.
Oggi stiamo raccontando il deficit strutturale e culturale nel quale la Capitale sembra precipitata in termini di trasporti e utilizzo dello spazio urbano. Convinti però che si debba immaginare la nostra città migliore, a misura d’uomo e di bambino, qui dove è nata la prima pedonalizzazione italiana tra Colosseo e Arco di Costantino, dove si è inventata la Cura del Ferro”, spiega Scacchi.
Le dichiarazioni di Roberto Sacchi, Legambiente Lazio
“Se parchi e fiumi hanno sempre separato i quartieri possono esserne invece l’elemento di saldatura, se con il Grab ha preso vita la più bella ciclovia del mondo ancora solo virtuale ora va realizzato. Per Roma serve una poderosa Cura del Ferro con tram, ferrovie urbane e mai più un passo indietro sull’ampliamento indispensabile della rete di Metropolitane; serve un trasporto pubblico completamente elettrico.
Serve l’ampliamento delle Ztl, l’allontanamento graduale ma incisivo delle auto dalle aree centrali e più sensibili a partire dai motori diesel. Inoltre la ciclabilità e la nuova micromobilità elettrica sono da incentivare e mettere in sicurezza, con preferenziali lungo ogni asse stradale.
Occorrono strade e piazze scolastiche attorno a tutti gli oltre duemila istituti, il tutto anche secondo l’approccio Vision Zero alla base del nuovo programma europeo di riduzione delle vittime da incidenti stradali”, conclude il presidente.
Roma, le conseguenze del traffico sulle strade: le polveri sottili
La conseguenza evidente di una mobilità romana tutt’altro che sostenibile, oltre a uno spazio pubblico invaso ovunque dalle auto, è chiaramente la qualità dell’aria.
Tutti i dati medi di polveri sottili (Pm10 e Pm 2,5) e biossido di azoto (N02) sono oltre i limiti per la salute e, considerando il 2021 appena terminato, sono stati 37 i giorni di superamento delle Pm10 alla peggior centralina Arpa su Via Tiburtina (oltre il limite di 35 giorni consentiti).
I dati Arpa Lazio: Roma nemica di pedoni e polmoni
Ancor peggio sono le medie di PM10 e No2 per il 2021 (dati resi noti oggi da Legambiente su fonte Arpa Lazio). In 12 centraline di monitoraggio su 13 la media annua di No2 è oltre i 10 ug/m3 (microgrammi per metro cubo di aria) nuovo limite indicato dall’Oms come soglia oltre la quale il biossido di azoto diventa pericoloso per la salute e che sarà il limite al quale la legislazione nazionale si dovrà adeguare nei prossimi anni.
L’unica centralina nei limiti è quella di Castel di Guido, ben lontana dal traffico intenso del centro urbano. L’No2 è infatti un gas irritante per l’apparato respiratorio che porta anche a gravi problemi polmonari e che viene prodotto maggiormente dai motori diesel.
Per le Pm10 sono addirittura tutte le 13 centraline a superare il nuovo limite di concentrazione media annua di 15 ug/m3 suggerita dall’Organizzazione mondiale della sanità, limite anch’esso al quale si dovrà adeguare la normativa nazionale.
Il presidente Legambiente: strade di Roma più pedonali ed elettriche
“In tutte le nostre città vanno costruite e concretizzate le politiche di abbattimento delle emissioni climalteranti, riducendo lo spazio per le auto a vantaggio delle persone e della qualità dell’aria. Così commenta il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani.
“In tal senso anche a Roma vanno fatte scelte lungimiranti e coraggiose che per rilanciare la qualità della vita.
Traguardare un orizzonte di mobilità a emissioni zero, rilanciare il trasporto pubblico collettivo ancor di più dopo gli anni della pandemia che stiamo vivendo, spingere all’utilizzo delle due ruote o della micromobilità elettrica mettendone in sicurezza i percorsi.
E ancora utilizzare la mobilità nuova quale forte elemento di rigenerazione urbana come previsto dal progetto Grab o con la pedonalizzazione di Colosseo e Appia Antica.
Tutto ciò deve essere elemento perché la Capitale torni ad essere traino e non fanalino di coda nel confronto con tutte le altre città italiane e dia un suo grande segnale nel contrasto alla febbre del Pianeta”, conclude Ciafani.
La proposta della pista ciclabile Nord
All’evento hanno partecipato anche l’assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Eugenio Patanè, la responsabile contratti di fiume Regione Lazio, Cristiana Avenali.
“La mobilità è uno degli elementi fondamentali insieme all’ambiente per far ripartire la città e migliorare la vita di tutti noi”. Commenta così la responsabile contratti di fiume Regione Lazio Cristiana Avenali, “in questi anni associazioni e società civili hanno presentato molte proposte. Le idee e i progetti ci sono ma vanno verificati. Noi oggi stiamo lavorando molto come Regione su processi partecipati dal basso che affrontano principalmente inquinamento delle acque ma anche sviluppo del territorio”, aggiunge. “Ad esempio, la realizzazione di una pista ciclabile Nord dalla confluenza del Tevere con Aniene fino a Castel Giubileo”, aggiunge. “In totale sono circa 9 km di percorso, è un’alternativa molto importante per tutti i quartieri che sono in quell’area”, conclude Avenali.
Le metropolitane: metro D e poi le alternative
Sul tema metropolitane “abbiamo la prosecuzione delle linee C, della B e della A e la realizzazione della metro D. Oltre questo non si può realizzare. Dobbiamo avere delle alternative alla domanda che noi abbiamo come la rete tranviaria. Ora che abbiamo pianificato tutto il pianificabile, adesso basta dobbiamo realizzare”, commenta l’assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Eugenio Patanè.
“Abbiamo 754 milioni di contenzioso sulla metro C che se non risolviamo non possiamo realizzare. Oggi Roma si trova in questa situazione – prosegue l’assessore -. L’intenzione è quella di fare un nuovo accordo. Abbiamo individuato una cabina di regia fatta con Ad Fs e direttore Campidoglio per individuare le priorità di Roma”.