Studenti sparano alla prof pallini di gomma: promossi con 9 in condotta
I ragazzi, noncuranti, avevano ripreso la scena con il cellulare e deriso la prof sui social. Il ministro Valditara: “Chiesta relazione dettagliata”
Ha dell’incredibile la storia accaduta a Rovigo, in un istituto tecnico. Due studenti della scuola del capoluogo veneto sono stati promossi con 9 in condotta nonostante l’inqualificabile gesto di cui si sono resi responsabili. Il ministro dell’Istruzione Valditara ha richiesto con celerità una relazione dettagliata per comprendere le motivazioni di tale decisione.
L’episodio di bullismo contro la docente
L’11 ottobre dello scorso anno due studenti di un istituto tecnico di Rovigo avevano sparato, utilizzando una pistola ad aria compressa, dei pallini contro l’insegnate di scienze. La docente, in seguito all’azione, aveva rischiato di perdere un occhio ma per i due ragazzi non ci sono state alcune conseguenze. Promossi con 9 in condotta e una media dell’8.
Uno di questi, l’autore materiale del gesto, aveva colpito la donna con i pallini mentre il compagno aveva ripreso la scena con il cellulare e aveva fatto circolare il video sui social. L’insegnante, come se non bastasse, era stata anche derisa sul web dai due. In totale gli autori del gesto sono stati cinque, ma gli altri tre svolsero un ruolo marginale.
Le parole del provveditore scolastico di Padova-Rovigo
Sulla vicenda, già carica di polemiche e non priva di sviluppi nei prossimi giorni, è intervenuto anche il provveditore scolastico di Padova-Rovigo, Roberto Natale: “Non so in maniera effettiva se i ragazzi siano stati bocciati o meno, ma sono sicuro che, nel caso, la scelta sia dovuta al loro rendimento.
Infatti i provvedimenti presi nei loro confronti per i fatti che li hanno coinvolti – continua il provveditore – non hanno mai previsto, da parte della scuola, bocciature o sospensioni basate sul voto in comportamento”.
Il commento del ministro Valditara
Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara si è prontamente espresso sulla vicenda, chiedendo chiarimenti sulla promozione dei due ragazzi: “Rispetto l’autonomia di ogni scuola. Detto ciò, tuttavia, la scelta di dare 9 in condotta a chi ha aggredito una professoressa mi lascia sorpreso. Questo anche per il messaggio diseducativo che ne può derivare.
La scuola – conclude il ministro – è presidio imprescindibile di educazione al rispetto. Ho chiesto una relazione dettagliata sulle motivazioni che hanno condotto a questa decisione”.