Switch-off nel Lazio, per Consumerismo “disagi e costi inutili per gli utenti”

Per l’associazione la mancanza di informazioni ai cittadini sta causando danni e spese inutili a carico degli utenti. Basta risintonizzare i propri dispositivi

Telecomando che accende la tv per uno switch-off

Come capitato in diverse parti d’Italia, lo switch-off partito lo scorso 17 giugno nel Lazio per il passaggio al nuovo digitale terrestre sta causando non pochi problemi. Si sono registrati enormi disagi per gli utenti di alcuni quartieri di Roma e in tutta la regione. Sono state numerose le segnalazioni pervenute, sintomo dei disagi avvertiti soprattutto dai meno avvezzi alle nuove tecnologie, ossia gli anziani.

Switch-off, la denuncia di Consumerismo

Le operazioni di cambio di frequenza necessarie per la transizione verso la nuova tv digitale – il cosiddetto “switch-off” – ha causato oltre al danno anche la beffa. Lo denuncia Consumerismo No profit, soffermandosi sul fatto che oltre a non vedere i canali tv l’operazione spesso comporta in capo agli utenti costi del tutto superflui.

“Numerosi consumatori di Roma e del Lazio, non riuscendo più a vedere i canali tv, si sono ritrovati ad acquistare un nuovo televisore. Questo per paura di non poter ricevere più il segnale, nonostante i vecchi apparecchi in loro possesso fossero ancora adatti alla visione dei canali”, spiega il presidente Luigi Gabriele. “Altri, specie le persone più anziane, hanno richiesto l’intervento di un tecnico specializzato per installare decoder o risintonizzare i canali, andando incontro a spese del tutto evitabili”.

Per Consumerismo la causa è da attribuire a “una campagna informativa inadeguata, che non ha fornito indicazioni e informazioni precise e puntuali agli utenti”. I televisori di nuova generazione (o con decoder di tecnologia DVB-T) si adattano automaticamente alle modifiche. In genere non richiedono interventi da parte degli utenti. In caso di problemi di ricezione è necessario semplicemente risintonizzare tv e decoder. “Perché quello che è cambiato è la codifica di trasmissione e non la tecnologia”, – spiega Consumerismo. “Ricordiamo che chi ha già una Tv già con tecnologia DVB-T (quelle digitali di prima generazione), non deve apportare alcuna modifica almeno fino al 2025. Deve limitarsi solo a risintonizzare i canali”.