Tabaccaio Ladispoli: niente Gratta e Vinci col reddito di cittadinanza
Due commercianti rifiutano di vendere Gratta e Vinci e sigarette a chi ha il reddito di cittadinanza
I proprietari di un tabacchi di Ladispoli, un comune in provincia di Roma, hanno rifiutato il pagamento con la carta del reddito di cittadinanza a una donna che voleva acquistare sigarette e gratta e vinci.
Giacomo Esposito e Gloria Ibisco, i due commercianti dell’attività, con questo gesto hanno voluto lanciare un appello a tutti i loro colleghi, invitandoli a fare lo stesso. Come hanno spiegato al quotidiano Il Messaggero, i motivi della loro azione sono da destinarsi a una presa di posizione. Infatti, per loro il sussidio, come peraltro è previsto dalle regole del Rdc, deve essere utilizzato per acquisti necessari. “È giusto che la categoria dei rivenditori si opponga nei casi più evidenti”.
I titolari hanno spiegato di non essere contrari al sussidio, ma hanno deciso di prendere questa decisione nel momento in cui si è recata presso il negozio una signora in possesso del reddito di cittadinanza che con la tessera voleva acquistare sigarette e gratta e vinci. All’opporsi dei due commercianti la donna avrebbe cercato di insistere avvalendosi della tesi che “il fumo è un vizio che deve essere esaudito, così come il gioco”.
Reddito di cittadinanza e il nuovo governo
Dopo le elezioni del 25 settembre, è ormai ufficiale la salita al governo di Fratelli D’Italia, partito più votato in Italia con il 26,24%. Durante la campagna elettorale la leader Giorgia Meloni sui palchi dei suoi comizi non è mancata di portare all’attenzione la valenza del Reddito di cittadinanza. Secondo il partito sono necessarie alcune modifiche come ad esempio ridurre, da due a uno, la possibilità di rifiutare le offerte lavorative. In questo modo, nel momento in cui la persona che possiede il sussidio dovesse rifiutare la prima proposta di lavoro, automaticamente verrebbe sottratto dell’aiuto. Inoltre, come spesso ha sottolineato la leader i controlli devono essere aumentati istituendo un sistema più efficace che possa scovare i “furbetti del reddito”.
Questa mossa però come sottolinea la divulgatrice Flavia Carlini, ospite a Non è l’Arena, non può essere considerata efficace poiché molte persone in Italia pur avendo un lavoro hanno un alto livello di povertà. Dunque, “avere un lavoro non basta, bisogna ragionare sul mercato del lavoro in Italia”. Il reddito di cittadinanza ha aiutato circa un milione di persone a uscire dalla povertà assoluta.
Nell’ultimo report pubblicato da Eurostat, poi seguito da quello dell’Istat, il livello di povertà in Italia soprattutto quello dei bambini e dei lavoratori è destinato a complicarsi nel 2022. Secondo le tabelle sulla povertà e le disuguaglianze, nel 2021 circa 11,84 milioni di persone, ossia il 20,1% della popolazione, è a rischio povertà. Con la guerra, il rincaro delle bollette e l’aumento del costo della vita con un’inflazione pari al +7,1%, la situazione nel 2022 prospetta un aumento di questa percentuale.
Un dato positivo è che a oggi la povertà assoluta sembra stabile, seppur mantenendosi nel “range” del 2020 dove è stato raggiunto il massimo storico.