La Guardia di Finanza ha arrestato in flagranza di reato un funzionario della Regione Lazio, Ascenzo Cimaglia, in servizio presso la Direzione regionale per lo Sviluppo economico e le Attivitù produttive – Area Commercio e Servizi al Consumatore. Nei suoi confronti è ipotizzato il reato di concussione (art. 317 c.p.), per aver chiesto ed ottenuto una mazzetta da 1.000 euro dal responsabile di una Onlus del Lazio che, negli anni, ha beneficiato di finanziamenti rivolti alla realizzazione di iniziative a vantaggio dei consumatori.
L'arresto, eseguito dal Nucleo di Polizia Tributaria della Capitale, è scaturito proprio dalla denuncia presentata dal responsabile della stessa Onlus, operante nel settore della tutela dei cittadini e dei consumatori, che avrebbe raccontato alle Fiamme Gialle la sua versione: Cinaglia, dopo un iniziale atteggiamento, pretestuoso e ostruzionistico, motivato con la necessità di applicare la vigente normativa, avrebbe poi chiesto denaro con il pretesto di esigenze personali, in particolare per sostituire la caldaia di casa. Per vincere ogni forma di resistenza del responsabile della Onlus, Cimaglia non avrebbe esitato a paventare possibili future ispezioni nei confronti dell'associazione.
La Guardia di Finanza, a questo punto, ha informato immediatamente la Procura delle Repubblica di Roma, che disponeva il monitoraggio dell'incontro con il funzionario regionale, anche attraverso l'installazione di micro telecamere mobili sulla persona del rappresentante della Onlus, in grado di registrare le immagini e l'audio dell'incontro. In questo modo è stata ripresa in diretta la dazione della mazzetta, in banconote da 20 e 50 euro. Subito dopo sono intervenuti i finanzieri, che hanno arrestato Cimaglia.
L'operazione descritta presenta peraltro elementi di collegamento con un più ampio contesto investigativo, da tempo avviato dalle Fiamme Gialle e dalla Procura della Repubblica capitolina, relativo ad alcune anomalie nelle modalità di rendicontazione alla Regione Lazio delle spese sostenute da alcune associazioni aderenti alle diverse fasi del programma generale delle iniziative a vantaggio dei consumatori previsto ai sensi dell'art. 148 della legge 23 dicembre 2000, n. 388 (Legge Finanziaria). Nell'ambito di tali indagini, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria, già nei mesi scorsi, avevano denunciato per truffa aggravata, nonché per il tentativo di perpetrazione del medesimo reato e/o di quello di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, 5 persone a vario titolo responsabili di alcune delle associazioni per i consumatori sottoposte ad indagini, nonché gli amministratori di due aziende che, attraverso la formazione e l'emissione di fatture relative a prestazioni non rese o artificiosamente 'gonfiate', avevano favorito la perpetrazione dei predetti reati.
L'inchiesta è ancora in corso e, a questo punto, verrà approfondito il ruolo di Cimaglia nel processo di lavoro finalizzato alla concessione ed erogazione di altri finanziamenti nazionali in favore di associazioni dei consumatori.
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