“Tariffari protesi disabili fermi al ’96”, l’appello di Bebe Vio
“Quelli attuali sono fermi al 1996, hanno un anno in più di me. I prezzi di un piede o una gamba sono fermi all’epoca”
A ricordare ai nostri (nuovi) governanti che in questo paese ci sono situazioni da risolvere e da aggiornare fin dall’età giurassica, stavolta ci ha pensato anche la simpatica campionessa di scherma paralimpica, Bebe Vio, che rivolgendosi al nuovo esecutivo si è così spressa: “Un appello al nuovo Governo? Farei fare i nomenclatori tariffari sulle protesi”.
Il riferimento al documento del Ministero della Salute che stabilisce la tipologia e le modalità di fornitura di protesi e ausili a carico del Servizio sanitario nazionale, è chiarissimo. Eh già, perché per la ragazza, senza arti superiori e inferiori a causa delle conseguenze di una terribile meningite quando era in tenera età, quella di avere ausili al passo coi tempi è di fondamentale importanza. Per lei così come per le tantissime persone che, in Italia, sono diversamente abili.
“Quelli attuali sono fermi al 1996, hanno un anno in più di me. I prezzi di un piede o una gamba sono fermi all'epoca, e non essendoci allora certi materiali, ormai sono fuori mercato. Oggi i fondi dello Stato ti danno 3 mila euro per un piede, ma costano 5-10 mila euro a coppia, perché da soli non ne vendono” ha aggiunto Bebe all’ANSA, in occasione del lancio dei 'Giochi Senza Barriere' in programma allo stadio dei Marmi il prossimo 14 giugno.
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