Nuova svolta per l’omicidio di Tarquinia. Tra i sospettati dell’uccisione del professore Dario Angeletti c’è un ex collega la cui auto sarebbe stata ripresa nel luogo del delitto. Ad incastrarlo potrebbero essere i tabulati telefonici. L’uomo avrebbe lavorato tempo fa con Angeletti al Centro Ittiogenico di Tarquinia, situato a pochi metri dal parcheggio dei camper dove è stata trovata la vittima.
Secondo gli inquirenti il movente sarebbe legato a un conflitto per motivi sentimentali. Si seguirebbe pertanto la pista passionale, motivi di gelosia legati a una donna, ma sono ancora in corso accertamenti.
Tuttavia, non si ha dal sospettato alcuna dichiarazione. Dopo la perquisizione della sua abitazione da parte dei carabinieri, l’uomo, un 70enne, è stato colto da malore e quindi trasportato nell’ospedale Belcolle di Viterbo.
Nella giornata di oggi dovrebbero arrivare i riscontri dell’autopsia dall’Istituto di medicina legale della Sapienza.
Dopo l’ultimo sopralluogo nel terreno del parcheggio è stato ritrovato il bossolo appartenente al proiettile con cui è stato ucciso il 50enne. Tuttavia, soltanto i risultati derivanti dagli esami specifici potranno accertare che sia parte dell’arma del delitto.
Secondo gli inquirenti il professore Angeletti era fermo con l’auto nel parcheggio e il suo omicida sarebbe salito dal lato del passeggero e lo avrebbe colpito alla tempia destra.
“Una persona molto vicina a lui“, queste le uniche dichiarazioni rilasciate dall’Arma senza però fornire ulteriori informazioni.
Dario Angeletti era figlio di un medico di Tarquinia, era molto conosciuto e stimato nella cittadina in provincia di Viterbo. Decisive per le indagini dei carabinieri di Viterbo, coordinate dalla Procura di Civitavecchia, le immagini delle telecamere che riprendono da lontano il parcheggio dove è stato trovato il professore. Sul posto del ritrovamento del corpo della vittima sono stati rinvenuti dei segni di frenata della sua auto.
Pertanto si ipotizza che il professore abbia tentato di fuggire. Quando è stato ritrovato era insanguinato, seduto al posto del guidatore con la cintura di sicurezza. Un passante che ha notato il corpo riverso nella macchina ha subito segnalato il fatto alle Forze dell’Ordine dando l’allarme.
Alessandro Giulivi, il sindaco di Tarquinia, per stare vicino alla famiglia della vittima ha annullato tutti gli eventi dell’8 dicembre e l’allestimento degli addobbi nelle vie della città.
Un gesto che per il primo cittadino è un segno di rispetto e di vicinanza alla famiglia, in un periodo che dovrebbe essere di gioia ma il dolore l’ha sovrastata.
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