Un’antica bomba, un reperto storico nelle acque di Tarquinia.
Nel corso delle attività svolte dalla polizia marittima e dai sommozzatori della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Civitavecchia, è stato rinvenuto, un ordigno bellico della Seconda Guerra Mondiale. Era mimetizzato tra la posidonia e le rocce dei fondali del Comune di Tarquinia (VT).
I finanzieri, grazie all’ausilio di speciali metal detector, hanno rintracciato un manufatto metallico cilindrico dalle dimensioni di 70 cm circa di lunghezza ed un diametro di 30 cm, visivamente ricoperto di concrezioni marine.
La particolarità del ritrovamento ha fatto immediatamente ipotizzare che si trattasse di una bomba di aereo da 250 libbre circa. Essa era evidentemente dormiente da decenni nella zona di mare denominata ‘Le Saline’.
Immediatamente è stata allertata la Prefettura di Viterbo. Essa ha quindi disposto l’intervento d’urgenza dei palombari del nucleo sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi (SDAI) di La Spezia del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (COMSUBIN).
L’ordigno, localizzato ad una profondità di circa 10 metri in un punto costiero interessato da attività di pesca, è risultato essere una bomba d’aereo americana tipo ‘Mkii Miii‘, contenente 161 Kg. di TNT. La bomba, risale ai massicci bombardamenti condotti dalle forze alleate durante la Seconda Guerra Mondiale.
Gli operatori dello Sdai, con l’ausilio dei palloni di sollevamento, hanno dapprima imbracato e rimosso dal fondale l’ordigno. E successivamente, lo hanno trasportato in una zona di sicurezza, individuata unitamente alla competente autorità marittima.
La Guardia di Finanza ha seguito tutte le fasi di recupero e trasporto. Essa ha garantito la necessaria cornice di sicurezza alle operazioni, le attività effettuate dai palombari della Marina militare italiana.
Le delicate operazioni subacquee di localizzazione, riconoscimento, rimozione e distruzione compiute nelle acque antistanti Tarquinia lido, sono avvenute in perfetta sinergia tra la Marina militare e la Guardia di finanza. Inoltre hanno visto la partecipazione delle motovedette della direzione marittima di Civitavecchia. Tutte le attività di recupero sono avvenute nel rispetto dell’ecosistema marino e della sua preservazione.
Ricordiamo a chiunque dovesse trovare oggetti che possano ricondurre ad un ordigno esplosivo, che possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati in alcun modo.
In tali circostanze occorre immediatamente sporgere denuncia del ritrovamento al più vicino ufficio di Polizia o alla locale Capitaneria di porto. Così da consentire l’intervento degli specialisti della Marina al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare o delle acque interne.
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