Taxi sotto attacco, Raffaele Salina (Fast Confsal): “C’è una strategia dietro”
Raffaele Salina, segretario nazionale di Fast Confsal Taxi, dà la sua versione rispetto agli attacchi del settore rispetto a pos e sicurezza
Ormai i taxi delle principali città italiane vivono un attacco mediatico senza precedenti. Servizi de Le iene, giornalisti vari, dj, sportivi ed ex atleti giocano al tiro incrociato verso la categoria taxi. A tal proposito sentiamo il segretario nazionale della Fast Confsal settore taxi, Raffaele Salina.
I comportamenti scorretti
Perché la vostra categoria è bersagliata continuamente per comportamenti scorretti nei confronti degli utenti?
Come in tutte le categorie, ci sono delle mele marce, ma questo non sta a significare che i 40 mila taxi che svolgono questo servizio siano scortesi o scorretti. Io penso che si voglia fare pagare lo sciopero della scorsa estate dove abbiamo difeso a spada tratta il nostro lavoro.
I video de Le Iene
Risaltano ai nostri occhi i video de Le Iene e le continue lamentele per il mancato uso del Pos.
Riguardo a quel video, come già detto prima, si vedono due persone che non svolgono il servizio secondo i regolamenti, ma lo fanno passare come comportamento irregolare di una intera categoria. I luoghi dove sono stati effettuati i servizi sono a conoscenza degli organi competenti da anni, ma se ancora continuano ad accadere queste cose, girerei a loro la domanda.
E riguardo al Pos?
Per ciò che concerne l’uso del Pos, mi scusi, ma mi farei due risate. Il 99% dei taxi hanno il pos in vettura. Di questi, il 98% lo usa regolarmente al momento del pagamento, il restante 2% cerca di non farne uso o inventa scuse al momento della richiesta. Da questi dati emerge, caso strano, che i vari giornalisti, influencer, dj, ecc. hanno preso proprio i taxi che contestavano il pagamento elettronico.
Questi continui attacchi nei vostri confronti, comunque non fanno di certo bene alla vostra categoria. Cosa pensate di fare?
Ci vogliono fare pagare lo scotto di ciò che è successo l’estate scorsa e ci vedo una potente mano dietro gli attacchi, una strategia. I media riportano e evidenziano queste spiacevoli circostanze, ma non hanno riportato una riga sul salvataggio di una vita umana effettuato da un collega a Termini. Un collega che ha utilizzato il defibrillatore in dotazione. Oppure le storie dei tanti colleghi che trasportano, in modo gratuito, persone anziane o disagiate che non possono permettersi il taxi. Spero di iniziare a vedere e a leggere anche di questi episodi.