Teatro Opera di Roma, a rischio la prima della Manon Lescaut
Continua il braccio di ferro tra sindacati: “O il sindaco ci riceve o scioperiamo” e Marino: “Già dati 16,5 mln”
PRIMA ALL'OPERA A RISCHIO "O il sindaco ci riceve o scioperiamo". Fials Cisal, Libersind Confsal e Cgil Slc non fanno retromarcia e in occasione di una conferenza stampa indetta al centro congressi Cavour sono tornati a denunciare "la grave situazione" del teatro dell'opera di Roma, minacciando lo sciopero in occasione della prima della Manon Lescaut
DIECI DOMANDE I sindacati hanno rivolto dieci domande al neo ministro per i Beni e le attività culturali, Dario Franceschini, al sindaco di Roma, Ignazio Marino, al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e al sovrintendente Carlo Fuortes.
I sindacati chiedono chiarimenti sul piano di risanamento del teatro, sui paventati tagli del personale e "drastica riduzione degli organici". E ancora si chiedono come mai i responsabili di questa situazione sono ancora al loro posto e insistono nel richiedere l'apertura di un tavolo di discussione.
MA MARINO CHIUDE Le richieste dei sindacati non sembrano, tuttavia, trovare terreno fertile. Il sindaco Ignazio Marino infatti, dopo aver ricordato lo stanziamento da parte del Campidoglio dell'ingente somma di 16,5 milioni di euro per il Teatro in una situazione di grave difficoltà economica, ha espresso tutta la sua perplessità, lanciando a sua volta un monito ai sindacati: "Se si sciopera, teatro a rischio di liquidazione, perché è in pericolo il risanamento economico".