Teatro Parioli Peppino De Filippo va in scena “Caesar”
Dobbiamo essere sacrificatori, non macellai, Cassio. Noi tutti ci solleviamo contro lo spirito di Cesare
Al Teatro Parioli Peppino De Filippo da giovedi 9 a domenica 12 febbraio 2017 Caesar dal Giulio Cesare di William Shakespeare, adattamento Matilde D’Accardi, regia Alessandro Marmorini, con: Carlotta Mangione, (Casca), Davide Paciolla, (Bruto), Stefano Patti, (Cassio), Francesco Petruzzelli, (Antonio) e con Roberto Negri, (Cesare).
Con la partecipazione straordinaria in video di Pietro Biondi. Dopo il grande successo della scorsa stagione con “Mandragola”, torna in scena la Compagnia di giovani con un nuovo adattamento di un grande classico del teatro shakespeariano.
Dobbiamo essere sacrificatori, non macellai, Cassio. Noi tutti ci solleviamo contro lo spirito di Cesare, e nello spirito degli uomini non c’è sangue. Oh, se potessimo trafiggere lo spirito di Cesare e non smembrare Cesare! Ma, purtroppo, Cesare deve sanguinare. Nobili amici, uccidiamolo però con ardimento, non con rabbia.
Questo renderà il nostro intento necessario, e non odioso; e se così apparirà agli occhi di tutti, saremo chiamati purificatori, non assassini. (Giulio Cesare).
La tragedia comunemente nota come Julius Caesar venne scritta dal Bardo tra il 1598 e il 1599 e pubblicata per la prima volta nel First-Folio del 1623 con il titolo The Life and Death of Julius Caesar.
Trovo interessante il fatto che, contrariamente a quello che il titolo comunemente noto sembra suggerire, l’originale dimenticato indichi molto precisamente quale sia l’argomento dell’opera: prima e il dopo l’omicidio di Cesare, ciò che precede e segue un grande stravolgimento politico.
In quest’ottica Cesare e il suo storico assassinio non sono che lo spartiacque, la chiave di volta, la scelta che i protagonisti sono costretti dalla Storia a fronteggiare: un pugno di giovani politici rampanti, assetati di futuro e disposti a tutto; chi per puro idealismo civile, chi per interesse personale, chi per rancore.
Questi giovani uomini, cresciuti all’ombra della generazione che li ha preceduti, sembrano non poterne più del gioco delle parti al quale li costringe il sistema nel quale sono incastrati; si sentono pronti ad ottenere un ruolo da protagonista della scena politica e prendere il timone del loro futuro epurandolo dall’ingiustizia e dal fantasma della tirannide.
Si considerano dei purificatori, ma sebbene pronti a compiere il gesto supremo, non lo sono a quello che ne seguirà. Tutta la seconda parte della tragedia assume i toni del thriller: evolve un incubo ad occhi aperti in cui il mostro nascosto sotto il materasso è il Potere, mostro evocato e voluto dal gesto di questi stessi salvatori della Patria, che si rivela per loro un “Frankenstein” incontrollabile. (Alessandro Marmorini)
Teatro Parioli Peppino De Filippo Via Giosuè Borsi 20, 00197 – Roma