Nel 1888 Nietzsche scriveva ‘Ecce homo. Come si diventa ciò che si è’, la sua autobiografia filosofica, rivelando al mondo un travaglio e una disperazione unica in quella che è considerata una delle più complesse opere del diciannovesimo secolo, tra vita e pensiero, follia e lucidità.
A distanza di 130 anni, dal 7 al 18 marzo 2018, Ennio Coltorti riporta in scena parte di quel travaglio umano, la sofferenza di uno dei più grandi filosofi di sempre, restituendo allo spettatore una fetta di vita di Nietszche e la sua utopia sentimentale con ‘Il Sogno di Nietzsche’ al Teatro Stanze Segrete. Un teatro multiforme e uno spazio suggestivo che si trasforma letteralmente in un soggiorno di metà Ottocento, mostrando “da dentro” a ogni singolo spettatore la sfida che vide Nietzsche alle prese con filosofia, amore e amicizia.
In mezzo a un turbine di affermazioni filosofiche e di teorie, ciò che caratterizza la persona Nietzsche è il forte impulso alla vita e talvolta il prevalere dei sentimenti rispetto alla ragione quando si tratta della propria esistenza e non della filosofia. È da questa dimensione del personaggio che si sviluppa ‘Il Sogno di Nietzsche’, attraverso le vicende che lo vedono agire, amare, soffrire e reagire alla sofferenza, fisica e sentimentale mediante lo sforzo smisurato e vincente della sua genialità intellettuale.
L’intesa fra Nietzsche e Lou Salomè in un’epoca in cui le donne sono confinate all’ambito familiare, è perfetta. Ma Lou intende realizzarsi attraverso lo studio in una sorta di paritaria collaborazione non sbilanciata da rapporti sessuali. Il progetto è assecondato da Paul Rée, scrittore di vivace personalità, confidente di lei quanto del filosofo, il cui amore rimane segreto per non contrastare la volontà dell’amica. I pregiudizi dell’epoca però, la stessa moralità borghese che Nietzsche combatte, e la reiterata volontà di convincere Lou ad essere sua moglie, vanificano il progetto.
In preda a visioni allucinatorie il tormentato filosofo tedesco rivive momenti che hanno segnato la sua gioventù: l’affascinante Lou Salomè e il triangolo con l’amico Paul Rée finalizzato allo studio ma percorso da inconfessati desideri sessuali. In un delirio crescente di creatività e follia finisce, alla conclusione della sua vita, per immedesimarsi nell’umanità tutta dichiarando di sentirsi infiniti personaggi: re, imperatori, perfino il principe Umberto fino a quell’”Anticristo” in cui, in contraddizione con se stesso, ammira il Cristo sulla croce che mette davvero in atto l’amore.
Una storia e uno spettacolo che rimettono al centro il Nietzsche uomo, tra filosofia e vita, tra follia e raziocinio di Maricla Boggio, con Ennio Coltorti, Jesus Emiliano Coltorti e Adriana Ortolani con la selezione musicale di Pietro Sergio.
Il Sogno di Nietzsche è in scena al Teatro Stanze Segrete di Roma, Via della Penitenza 3, dal 7 al 18 marzo 2018 dal martedì al sabato ore 21.00; domenica ore 19.00
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