Il Lazio in ginocchio. Dal nord al sud. L’intensità delle piogge e la violenza del vento che nel fine settimana hanno colpito indistintamente tutte le province hanno lasciato una scia di devastazione e danneggiamenti ovunque, causando allagamenti, disagi e difficoltà nei centri urbani e nelle zone rurali.
Il sistema dei Consorzi di Bonifica è stato messo ed è ancora a dura prova, da Rieti a Latina dove ormai da una settimana è mobilitazione permanente di tutti gli uomini e mezzi per intervenire subito sui fronti critici, fare la manutenzione straordinaria, mettere in sicurezza gli insediamenti abitati, liberare canali e torrenti dagli arbusti e dagli alberi abbattuti dalla furia del vento, disostruire i ponti e gli attraversamenti per ripristinare il regolare deflusso delle acque e garantire ai cittadini le condizioni di massima sicurezza della circolazione stradale.
Al nord, le squadre del Consorzio dell’Etruria Meridionale e Sabina (nato dalla fusione delle bonifiche di Rieti e Val di Paglia) sono intervenute con i mezzi pesanti a Piancastagnaio per liberare dagli arbusti l’alveo del torrente Senna. In provincia di Rieti non si segnalano situazioni gravi ma è chiaro che sarà necessario ripetere interventi straordinari per ripristinare, ove compromessa, la regolarità dei deflussi.
Gli alvei dei fiumi e dei canali della rete scolante hanno retto alla eccezionalità delle piogge, ma in settimana sarà necessario liberare gli alvei dall’enorme quantità di detriti trascinati dalla corrente e ricostruire gli argini lì dove si sono verificati piccoli cedimenti.
A sud, nel vasto comprensorio tra Latina e Fondi, allagamenti e disagi. A preoccupare è il fiume Ufente, esondato in diversi punti. Gli operai del Consorzio Lazio Sud Ovest (nato dalla fusione di Agro Pontino e Sud Pontino) sono al lavoro sul territorio giorno e notte per presidiare i punti critici e monitorare i principali bacini. A destare le maggiori preoccupazioni, in queste ore, è il vasto comprensorio dell’agro romano.
Il nuovo Consorzio Litorale Nord (che raggruppa Tevere Agro Romano, Pratica di Mare e Maremma Etrusca) ha già operato su diversi fronti per rimuovere situazioni di pericolo alla viabilità, soprattutto nelle aree rurali dove si è verificato il maggior numero di emergenze per il trascinamento di fango, alberi e detriti. Il quadrante più critico è quello compreso tra Tarquinia e Montalto di Castro a causa della esondazione, in più località, dei fiumi Mignone, Marta e Fiora.
Già eseguiti diversi sopralluoghi e interventi, anche se il grosso si potrà fare solo nei prossimi giorni, visto che adesso è impraticabile intervenire con i mezzi pesanti sui campi e sui terreni ridotti ad un ammasso di fango. “Tutte le attività finora messe in campo dai nostri Consorzi – spiega Luciana Selmi, presidente di Anbi Lazio – sono state pianificate e concordate insieme alle Province, ai Comuni, ai Comandi dei Vigili del Fuoco e al Coordinamento regionale della Protezione Civile grazie al continuo scambio di informazioni e grazie alla piena collaborazione operativa”.
Gravi difficoltà anche in provincia di Frosinone, dove i fiumi sono in piena e vengono tenuti costantemente monitorati.
Il Consorzio di Bonifica Lazio Sud Est (nato dai precedenti Valle del Liri, Conca di Sora e A Sud di Anagni) ha eseguito interventi ovunque, da Anagni fino alle campagne di Pontecorvo e Cassino. A Cervaro una squadra del Consorzio Valle del Liri è intervenuta in località Foresta per la disostruzione di un ponte. Esondati diversi canali, con allagamento di alcune attività produttive nel pontecorvese. “Strutture e impianti dei Consorzi stanno lavorando da giorni a pieno regime.
Le idrovore, sottoposte in estate a lavori di manutenzione e sostituzione di pezzi, sono sotto stress, ma hanno retto bene. Grazie alla presenza capillare sul territorio e alla mobilitazione generale di tutto il personale – aggiunge Andrea Renna, direttore di Anbi Lazio – siamo intervenuti con immediatezza lì dove si sono presentate emergenze.
Nelle prossime ore terremo un vertice con i dirigenti di tutti i Consorzi per fare il punto sulle conseguenze e per programmare gli interventi di ripristino delle condizioni di massima sicurezza del territorio e della viabilità stradale. Estremamente preziosa anche adesso si è rivelata la cabina di regia che vede impegnate insieme Anbi e Regione Lazio.
Con l’Amministrazione, l’Ufficio di Gabinetto e i Dipartimenti stiamo condividendo un percorso di globale ristrutturazione degli enti di bonifica destinati a diventare presidi centrali delle politiche regionali per la difesa del suolo, la gestione delle acque e per la salvaguardia delle risorse ambientali. Saremo presto chiamati a sostenere un ulteriore sforzo operativo ed economico.
Dovremo ripetere – conclude Renna – le attività già eseguite in estate per tenere pulita la rete scolante e liberare gli alvei di fiumi e canali della vasta rete idrografica regionale. I danni sono ingenti. Sembra che le autorità regionali vogliano prendere in considerazione anche l’ipotesi di richiedere il riconoscimento della calamità naturale”.
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