"Noi abbiamo due possibilità: quella di farci sopraffare dallo sconforto, e poi abbiamo la possibilità di reagire e dedicare il nostro tempo affinché la memoria delle persone che hanno perso la vita qui ad Amatrice sia ricordata con l'opera dell'uomo. Questa gente è morta perché amava questa terra, e vuole restare qui”. Così il Sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi parlava alla sua gente all'indomani dell'immane tragedia del 24 agosto. Era il giorno dei funerali delle vittime del sisma, con la popolazione radunata per l'ultimo saluto ai familiari, ai parenti, agli amici che avevano perduto la vita in quella notte maledetta. In quella circostanza il primo cittadino chiese sacrifici alla sua gente, affinché Amatrice avesse un domani nonostante tutto.
In quella circostanza Pirozzi lasciò tutto, lasciò il Trastevere Calcio, la squadra che allenava, e cominciò ad allenare la popolazione di Amatrice. Lo aspettava la sfida più dura: ricostruire la sua comunità, prepararla per una rinascita difficile, sofferta, dolorosa, ma necessaria. Nel frattempo l'Italia intera e non solo si mobilitava per portare aiuti a questa città e alla popolazione. Una solidarietà così grande non si era mai vista prima.
Ed è proprio grazie alle donazioni del popolo italiano, confluite sul conto corrente del Comune di Amatrice, che i commercianti amatriciani potranno ora usufruire dei contributi del progetto "Contea" per far ripartire la propria attività. Il Consiglio Comunale di Amatrice ha approvato sabato scorso il relativo regolamento comunale: è la risposta della "Contea" al mancato riconoscimento per intero, da parte dell'Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Lazio, del programma di investimento in macchinari e impianti necessari per il riavvio dell'attività.
“Qualcuno, quando abbiamo parlato della Contea, aveva sorriso- commenta il Sindaco Sergio Pirozzi- e invece è proprio questo strumento che oggi permette alle attività economiche di ripartire. Quando abbiamo visto che l'ordinanza 9/2016 del Commissario Errani evidenziava delle criticità, che di fatto avrebbero potuto impedire alle nostre attività commerciali di avere un adeguato contributo all'avvio dell'attività, prevedendo documentazione troppo difficile da produrre in una terra devastata come la nostra, avremmo potuto fare una grande protesta, ne avrebbero parlato i giornali ma non avremmo risolto il problema.
Abbiamo deciso di risolvere il problema. Ma questo risultato si deve a due fattori: il primo, la grande solidarietà degli italiani; il secondo, la affidabilità di questo consiglio comunale. Abbiamo una grande responsabilità, che ci deriva proprio dalla grande solidarietà ricevuta. Se non riaprono le attività commerciali – ha raccomandato poi il primo cittadino- Amatrice è finita. Si tratta di una vera e propria sfida di credibilità verso il mondo che ci guarda. E noi siamo in gioco, fino alla fine".
Il regolamento è stato pubblicato sabato stesso in albo pretorio, e da sabato scorso è cominciata la decorrenza dei dieci giorni necessari per la sua efficacia. "Questo – dice ancora Pirozzi – è solo il primo intervento della Contea, perché nei prossimi giorni chiederemo all'Ufficio della Ricostruzione i dati delle istruttorie che riguardano anche le imprese che hanno delocalizzato in aree private e i dati degli artigiani. Siamo pronti, se le risultanze saranno analoghe, ad aiutare anche questi nostri cittadini. La strada è una sola ed è quella dell'identità, Amatrice è un simbolo, e va difeso. Ho allenato faticosamente per mesi questa comunità, adesso mi aspetto che risponda con slancio e senso del dovere. È arrivato il momento di dimostrare chi siamo, sul campo. Quella del 29 luglio- l'inaugurazione dell'Area Food per i nostri ristoratori, è una partita di campionato, non un'amichevole. Lo dico agli Amatriciani: dimostriamo di meritare la grande solidarietà del popolo italiano".
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